Sinistra Italiana Municipio XIII: il Parco Piccolomini non si tocca!

Dopo anni di lotte promosse dal Comitato Parco Piccolomini, per impedire alla speculazione privata di appropriarsi di questa area verde, alle quali Sinistra Italiana ha sempre dato il suo contributo, ci risiamo!
Il Parco Piccolomini resta un luogo ambito grazie alla sua posizione strategica.
Ora si vuole costruire un vertiporto, da dove decollerebbero e atterrerebbero, verticalmente, taxi volanti (una specie di grandi droni) da e per l’aeroporto di Fiumicino.
Eppure il Parco ha una serie di vincoli prescrittivi, riportati anche nel Bando della Fondazione Piccolomini, un’ASP Regionale, che gestisce l’area:
– Il Piano Regolatore individua l’area come Villa Storica (C2), per cui sono vietate costruzioni e cambi d’uso e la inserisce nella componente primaria della Rete Ecologica, sottolineando così il grande valore ambientale di corridoio ecologico che la lega con la vicina Villa Doria Pamphily.
– Il complesso è inoltre destinato esclusivamente a “Verde Pubblico” ai sensi dell’art. 85 delle norme di piano regolatore, con le limitazioni imposte dell’art 72, comma 8, lettera c).
– Ai sensi del D.Lg. 42/2004 l’area è sottoposta a Vincolo Paesaggistico e anche in questo caso è vietata qualsiasi alterazione dello stato attuale del parco.
I droni impiegati sono destinati a trasportare persone e merci, ma tenendo conto che la loro tecnologia è ancora sperimentale e non ci sono precedenti di corridoi aerei adibiti a questo scopo, si ravvisa la preoccupazione in termini di sicurezza, in quanto l’area verde interessata è circondata da un tessuto ampiamente urbanizzato.
Comunque i progetti che interessano altre città hanno come terminali degli snodi di mobilità importanti, come stazioni ferroviarie o di metropolitane e aeroporti, mentre in questo caso il terminale non è collegato a vie di comunicazione, si dovrà quindi pensare a un sistema di navette che percorreranno il parco avanti e indietro.
Bisogna considerare anche che gran parte della città di Roma è classificata come “no fly zone” e in particolare la futura rotta dei droni sorvolerebbe siti sensibili quali il Vaticano, la residenza dell’ambasciata della Federazione russa e alcuni edifici del Ministero degli Interni. Per la sicurezza dei cosiddetti taxi volanti, secondo il progetto presentato, saranno installati dei dissuasori sonori per impedire l’impatto del drone con i volatili, il cosiddetto Bird-strike. Questi sistemi di dissuasione hanno un effetto irreversibile che allontanerebbe la fauna aerea per sempre anche nelle zone verdi circostanti.
È ovvio che le infrastrutture connesse al vertiporto, si stima oltre 400 metri di cubatura (recinzioni, check-in e check-out dei passeggeri, locali tecnici e altro), sono di indubbio impatto ambientale in contraddizione a tutte le norme citate.
Inoltre vanno considerati i mezzi per trasportare i passeggeri e la strada che verrà aperta al posto dell’attuale Vicolo del Gelsomino, un sentiero storico ad uso silvo-pastorale che conserva ancora l’antica pavimentazione.
Viene avanzato il tema della temporaneità del progetto, ma le modifiche che verranno apportate sono comunque irreversibili, sia per la trasformazione del paesaggio, oggi protetto, sia per l’allontanamento della fauna terrestre e volatile.
Riteniamo che non è possibile derogare a nessun tipo di vincolo dettato dalle Norme esistenti e che gli Uffici comunali preposti non possono approvare il progetto di un vertiporto nel Parco Piccolomini, anche alla luce di alcuni pareri emersi nella Conferenza dei servizi indetta dal Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale.
Il vertiporto non è un progetto di pubblica utilità e non sarà utile al territorio. Dalle notizie fornite dalla società che gestirà la “prestazione” è previsto un solo viaggiatore a volo, con evidenti tariffe molto alte, e quindi qual è la pubblica utilità di un servizio riservato a pochi?
Non si può neanche barattare un parere ad un’opera inutile con promesse di opere di compensazione, come quelle della creazione di parchi con sentieri per trekking urbano, piste ciclabili o altre belle promesse.
Auspichiamo invece che il Parco Piccolomini diventi definitivamente un’area verde del patrimonio pubblico di Roma Capitale e fruibile dai cittadini del quartiere, gestita direttamente dal Municipio e dalle associazioni che operano in questa importante ricchezza naturale.

CIRCOLO SINISTRA ITALIANA
XIII MUNICIPIO

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