Alla Mostra del Cinema di Venezia il corto in 3D su Willy, il giovane barbaramente ucciso dai bulli a Colleferro in provincia di Roma. Opera di Side Academy

Side Academy presenta il corto in 3D su Willy, il giovane ucciso dai bulli 
  

Il 31 agosto alla Mostra del Cinema di Venezia l’anteprima dell’opera di animazione 3D realizzata da una settantina di ventenni, studenti della Side Academy di Verona che insegna l’arte digitale per il settore cinematografico, del videogame e pubblicitario. Il fondatore della scuola, Stefano Siganakis: “Abbiamo usato la tecnologia dei videogiochi per creare un universo parallelo con un piccolo alieno. Oltre centomila ore di lavoro in tre anni, un corto per spiegare che la diversità è un valore”. Nell’occasione consegnati i “Draghi d’Oro” ai migliori studenti.

Willy Monteiro Duarte aveva ventuno anni, faceva il cuoco e difese un amico aggredito dai bulli. Per questo, il 6 settembre del 2020 è stato ucciso a Colleferro (Roma) vittima di un pestaggio razzista: Willy era originario di Capo Verde, isola al largo dell’Africa. La brutalità dell’aggressione ha avuto un forte impatto sull’opinione pubblica italiana, tanto che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito alla memoria la Medaglia d’oro al valor civile. 
Un episodio che adesso è diventato un cortometraggio d’animazione 3D dal titolo “Willy – Different is good”, che sarà presentato il prossimo 31 agosto, alle ore 19, nella “Sala Tropicana” dell’Hotel Excelsior. L’evento è una prima assoluta, inserita nel programma degli happening “fuori concorso” del Festival del Cinema di Venezia. Vi parteciperanno gli studenti di Side Academy, ma anche il corpo docenti (che include Sarah Arduini, vincitrice del premio Oscar per gli effetti speciali nel film Disney “Il libro della giungla”) e professionisti di livello mondiale nell’ambito cinematografico e dei videogame, è atteso anche il direttore artistico del gigante multinazionale tech Ubisoft. Invitata come ospite d’onore dell’evento anche la sorella di Willy, Milena Monteiro. I cinque minuti e mezzo del corto 3D sono stati realizzati con tecnologie pionieristiche in Italia, il direttore artistico è Stefano Siganakis, che è anche il CEO di Side Academy. Sono state necessarie centomila ore di lavoro, distribuite per esigenze accademiche in un triennio, che hanno impegnato una settantina di studenti. Circa ottomila i frame prodotti dagli animatori di Side Academy, guidati dalla loro insegnante Arduini. Per la produzione, è stato utilizzato in modo innovativo il software “Unreal Engine”di Epic Games. Questo software è il “game engine” di riferimento, da diversi  anni, per il mondo dei videogame e ha permesso lo sviluppo di titoli come Fortnite, Cyberpunk 2077, Star Wars Jedi e The Fallen Order.
Nello sviluppo del video la storia di Willy rivive attraverso le peripezie di un piccolo alieno, minacciato da bulli, che non vogliono solo umiliarlo, ma anche riprendere con un video il pestaggio per poi diffonderlo sui social. Nasce proprio da questa idea un contrasto tra i “cattivi” destinato a regalare al pubblico l’emozione di un finale sorprendente. L’alta tecnologia impiegata e la trasposizione in un ambiente “cartoon” rendono la storia narrata nel corto emblematica di quella accaduta nella vita reale. Con la differenza che nella fiction le differenze servono a far evolvere la società, e non a creare conflitti.
Il progetto di Side Academy giunge così a conclusione dopo esser stato avviato nel 2021. “Già in fase di realizzazione il nostro corto animato ha catalizzato attenzioni mediatiche dovute ai valori culturali, oltre che estetici e tecnologici, di un progetto che speriamo abbia la più ampia diffusione possibile per i valori che trasmette ai ragazzi”, spiega Stefano Siganakis, CEO di Side Academy. “Questo è solo l’ultimo dei nostri lavori. Side Academy è in vertiginosa espansione e ha come obiettivo per i prossimi tre anni di moltiplicare il numero degli iscritti grazie anche al processo di internazionalizzazione iniziato quest’anno”. 
Va ricordato che lo scorso giugno Side Academy si è classificata tra le prime cinque migliori università, college e accademie private del mondo del settore dell’animazione 3D, un concorso a cui partecipano realtà provenienti da oltre 100 nazioni e gestito dalla piattaforma The Rookies. I progetti sono stati valutati da un judging panel di cui fanno parte direttori creativi, technical director e professionisti di società internazionali come Disney, Netflix, Amazon Prime Video, Pixar, Riot Games, Microsoft e Sony.  
La serata alla Mostra del Cinema sarà anche l’occasione per la consegna dei Draghi d’Oro, premio giunto alla quarta edizione che gratifica con l’ambita statuetta i migliori studenti dell’academy veronese. Gli allievi arriveranno sul pontile dell’Excelsior. Poi, una volta giunti nella sala “Tropicana”, saranno chiamati a ricevere un premio che è il miglior auspicio possibile per questi visionari 3D del futuro. Lalocation è iconica: ha ospitato tantissime proiezioni e prestigiosi eventi collaterali dell’Hotel Excelsior, è luogo di culto per tanti attori e registi hollywoodiani che ogni anno sfilano nell’adiacente red carpet o approdano nella leggendaria darsena dell’Hotel.
Molti degli studenti che saranno premiati, peraltro, hanno già l’opportunità di lavorare nel settore. Infatti, nel corso del 2025 l’academy veronese ha in programma di procedere a una trentina di nuove assunzioni per gestire l’aumento di richieste generato dai propri corsi. Va detto che le opportunità lavorative nell’ambito della Cgi, dell’animazione e dei games non mancano e che oggi Verona può considerarsi una delle capitali italiane di questo ecosistema artistico ed economico.
Ricordiamo infine che la computer generated imagery è quell’applicazione nel campo della computer grafica 3D che si utilizza per creare gli effetti speciali digitali nei film, in televisione, negli spot commerciali, nei videogiochi di simulazione e in tutte le applicazioni di grafica visiva. I colossi che primeggiano nel settore sono soprattutto americani, ma anche francesi, grazie a scuole e corsi di primissimo livello che sfornano miriadi di talenti. Ora anche l’Italia entra in questo gruppo ristretto grazie alla Side Academy di Verona.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: STORIA DI SIDE ACADEMY 
Side Academy ha sede a Verona, in centro storico, in un edificio del Cinquecento che nel corso dei secoli ha ospitato numerosi personaggi illustri tra i quali anche Luigi XVIII. Oggi vi studiano circa 200 studenti, il fatturato previsto per il 2024 è di tre milioni di euro e c’è un ambizioso piano di crescita per il triennio, Il direttore generale e fondatore è Stefano Siganakis. A giugno del 2024 Side Academy ha ottenuto il quinto posto a livello mondiale ai “Rookies Awards”, la classifica basata sulla piattaforma mondiale che decreta i migliori studenti delle accademie e delle università di tutto il mondo (sono presenti oltre 100 nazioni). 
Side Academy propone percorsi formativi indirizzati alla formazione di figure professionali specializzate nel settore del cinema d’animazione, degli effetti speciali, dell’advertising e dei videogame. Molti dei suoi ex studenti sono oggi “cervelli in fuga dall’Italia”, che lavorano su progetti delle più famose società di produzione  al mondo, dalla Walt Disney alla Marvel fino a Ducati. I docenti sono “top trainer” del settore e molti hanno vinto importanti premi internazionali. 
Accanto alla didattica, nell’ecosistema di Side Academy c’è anche la “Wargames Studios”, azienda specializzata nella produzione di cartoon e videogiochi. In Wargames tra docenti e collaboratori la forza lavoro si attesta attualmente sulla quarantina di unità.  Lo studio si occupa di animazione e computer grafica e cura progetti per importanti committenti del settore. Tra le opere originali firmate Wargames Studio spicca ora la collaborazione  e lo sviluppo del cortometraggio animato in 3D su Willy Monteiro. 
Informazioni e contatti su www.sideacademy.com 

 

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Giovedì 22 agosto alle ore 19,30 presso il Museo Archeologico “Ferruccio Barreca” nel Parco storico-archeologico di Sant’Antioco presentazione della silloge di racconti di Rossella Monaco edita per i tipi di Cultura e dintorni Editore “Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e ‘Pornodistopia’”

Giovedì 22 Agosto alle ore 19:30 presso il Giardino MAB- Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco presentazione della silloge di racconti edita da Cultura e dintorni Editore Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e “Pornodistopia”

Da non perdere l’appuntamento con la presentazione della silloge di racconti di Rossella Monaco, una satira sulla nostra società.
🔴La Pornodistopia di Rossella Monaco: ribellione e satira in un futuro distorto 🔴
🖋️ Rossella Monaco ci porta in una “pornodistopia” dove il turbocapitalismo tecnologico ha ridotto l’umanità a cavie manipolate.
Le “Super”, figure ribelli e consapevoli, sfidano questo sistema mantenendo una spiritualità ancestrale e un’ironia erotica. Rossella Monaco usa la satira per parodizzare l’ossessione salutista e il controllo totale, facendoci ridere di noi stessi e riflettere sulla nostra complicità in questo futuro già presente.
Un grido di allarme mascherato da satira feroce, che ci invita a risvegliare la nostra coscienza critica.
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L’audiodescrizione è un ausilio essenziale, ma va fatta bene

L’audiodescrizione è un ausilio essenziale, ma va fatta bene

Realizzazione di un servizio di audiodescrizione

«Come ipovedente – scrive Marina Capria -, posso attestare l’impatto estremamente positivo che le audiodescrizioni hanno sulla mia vita. Tuttavia, capita spesso di ascoltare audiodescrizioni che già dalle prime battute non mi restituiscono le immagini e le azioni, producendo così un lavoro inadeguato e irrispettoso nei confronti di chi ha bisogno di quelle descrizioni per seguire i film e le serie. Le audiodescrizioni richiedono infatti precisione tecnica, sensibilità artistica e nel processo di collaudo l’incaricato dovrebbe essere affiancato anche da una persona cieca o ipovedente».

Costruire una società inclusiva e accessibile significa garantire che ogni individuo, indipendentemente dalle proprie abilità, abbia le stesse opportunità di fruizione culturale e di partecipazione alla vita sociale. Un aspetto cruciale per raggiungere questo obiettivo è rappresentato dalle audiodescrizioni, servizio che permette alle persone con disabilità visive, e non solo, di godere appieno dei prodotti audiovisivi.

In qualità di persona ipovedente e fruitrice di audiodescrizioni, posso attestare l’impatto estremamente positivo che queste hanno sulla mia vita. La possibilità di seguire una scena e comprendere le azioni dei personaggi mi consente di partecipare attivamente e consapevolmente.
Tuttavia, capita spesso di ascoltare audiodescrizioni che già dalle prime battute non mi restituiscono le immagini e le azioni, producendo così un lavoro inadeguato e irrispettoso nei confronti di chi, come me, ha bisogno di quelle descrizioni per seguire i film e le serie. Per non parlare del mancato rispetto dell’opera originale e delle linee guida italiane ed europee: queste ultime sono essenziali, in quanto stabiliscono regole intransigenti che garantiscono la realizzazione di ausili professionali e davvero utili.

Nel mio percorso per imparare l’arte dell’audiodescrizione e del collaudo, più volte sono inciampata in gravi errori che non mi hanno permesso di comprendere appieno l’azione scenica, distogliendo così la mia attenzione. Degli esempi possono essere: errori grammaticali gravi; l’uso di parole auliche o specialistiche che prevedono l’ascolto del film con il vocabolario alla mano; tecnicismi di regia; utilizzo di parole piuttosto di altre, come confondere uno chiffon (tipo di tessuto) da uno chignon (tipo di acconciatura).
Questi orrori, insieme a molti altri che ho ascoltato, sono stati “accettati” e trasmessi a causa di un mancato, o svogliato, collaudo e della mancata professionalità e competenza da parte degli addetti ai lavori. Al fine di evitare che ciò avvenga, è importante che nel processo di collaudo, l’incaricato venga affiancato anche da una persona cieca o ipovedente, in modo da comprendere quali possano essere le maggiori difficoltà e migliorarne la comprensione.

Le audiodescrizioni richiedono non solo precisione tecnica, ma anche una sensibilità artistica: è necessario, quindi, che chiunque voglia approcciarsi a questo mestiere si renda conto dell’importanza di questo ausilio e non ci si può permettere di risparmiare sull’istruzione di figure professionali.

(da superando.it)

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Sulle tracce di Corrado Alvaro

Sulle tracce di Corrado Alvaro. 

Comunicato della visita dell’Associazione Le città visibili, di Lamezia Terme  

Un viaggio nell’Aspromonte più autentico e verace quello che Le città Visibili hanno sperimentato, sulle tracce di Corrado Alvaro. Dopo svariati tentativi, durati anni, questo breve viaggio si è  concretizzato grazie, oltre alla testardaggine della nostra presidente Anna Misuraca, al nostro infaticabile e appassionato amico architetto e guida naturalistico-escursionistica Peppe Battaglia, ad Andrea Laurenzano che, come sempre si è messo a disposizione per aiutarci nell’organizzazione, Tony Russo, presidente dell’associazione Sentiero dell’Inglese, collaboratori di Naturaliter, Società Cooperativa turistica a r.l. con sede a Bova,  Tito Sgrò, di Calabria Fly, e Pino. Infinitamente grazie alla Ditta Bilotta che ci ha permesso di realizzare questo tour e all’autista Eugenio Stranges che si è “avventurato” e ha anche dovuto aspettare il nostro ritorno in una giornata a dir poco rovente. Con una temperatura esterna di circa 36° partiamo per Reggio Calabria, mentre Franca Guarna ci espone un’accurata e interessantissima introduzione a Corrado Alvaro. La nostra prima tappa prevede la visita alla Biblioteca Comunale “Pietro De Nava”, dove veniamo accolti con entusiasmo e dedizione dalle dottoresse Daniela Neri e Sabrina Versaci e dalla signora Maria Fotia, che ci mostrerà antichi libri e manoscritti di grande importanza. Entriamo nella bellissima Villetta De Nava, casa natale di Giuseppe De Nava, che ospita la Biblioteca storico-conservativa più importante del Meridione, e che giustamente le dottoresse Neri e Versaci annoverano tra le “risorse condivise che la città vuole offrire, per portare avanti la conoscenza, la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale di cui è in possesso”. Ci viene spiegata la storia dello splendido palazzo Liberty e della Biblioteca, in cui ogni stanza, oggi, è dedicata ai donatori. La Sala 1 porta il nome del bibliofilo Gennaro Giuffrè, e custodisce, tra le altre cose, la copia anastatica (l’originale è conservato nella Biblioteca Estense di Modena) della Bibbia di Borso d’Este, miniata su pergamena, e la copia numero 445 (ne esistono mille esemplari) di una maestosa Divina Commedia illustrata ad acquerello da Amos Nattini, artista tra i più autorevoli illustratori danteschi del Novecento. Visitiamo, subito dopo, la Sala Pietro De Nava, in cui ci vengono fatti notare importanti disegni e progetti opera dell’ingegnere e urbanista a cui è intitolata la sezione, e la Sala Corrado Alvaro, donazione della moglie dello scrittore, Laura, contenente l’arredo dello studio (sulla scrivania il premio Bergamotto d’oro) e parte della biblioteca personale dello scrittore di San Luca. La visita alla Biblioteca prosegue e ci viene illustrato un bellissimo plastico che rievoca la Reggio Calabria del 1600; successivamente osserviamo, sfogliato dalle mani attente ed esperte della signora Fotia, il Commentarius in Pentateuchum in riproduzione anastatica (l’originale si trova nella Biblioteca Palatina di Parma); il commentario venne stampato a Reggio Calabria nel 1475 dal tipografo Abraham Ben Garton ben Isaac e può considerarsi il primo libro in ebraico che porti la data di pubblicazione.  

Con la bellezza di questi tesori ancora negli occhi, risalendo vallata di Gallico, nota per le arance tardive, dette Belladonna, oggi presidio Slow Food, proseguiamo il nostro itinerario e giungiamo a Gambarie al Bellavista Park Hotel (grazie al titolare Luca Lombardi che si è dedicato a noi con attenzione e cura infinite), dove ci rifocilliamo con squisite pietanze tradizionali preparate con ottimi prodotti a km zero. Nel pomeriggio, per cercare un po’ di fresco, Peppe Battaglia ci conduce in una passeggiata verso Tre Aie e nel Bosco delle Fate; sostiamo in vari punti con ko sguardo ai meravigliosi faggi e abeti che caratterizzano queste zone, mentre la nostra attenta guida ci informa che fu proprio al Sud, con i Borboni, che si istituì la prima legge sul taglio dei boschi. Qualche minuto di relax e poi un’ottima cena al Bellavista Park Hotel e una chiacchierata sotto le stelle nel giardino: lontani dalle luci dei lampioni si riescono a scorgere innumerevoli stelle e, addirittura, la via Lattea. 

La mattina dopo ci avviamo a Polsi, accompagnati dai mezzi messi a disposizione da Andrea Laurenzano e con un carico di panini farciti d’ogni ben di Dio, opera di Luigi Belmonte. Ammirevole è stata la guida sicura sulle strade impervie e sui sentieri dell’Aspromonte, i nostri accompagnatori e driver hanno dimostrato sensibilità, disponibilità e competenza, permettendoci di ammirare la natura verdeggiante e ruvida dell’Aspromonte, a tratti quasi protettiva verso le mura erette dall’uomo come quelle del Santuario di Polsi. Nel tragitto ci fermiamo in due punti d’osservazione: nel Vallone della Madonna si snodano varie strade che confluiscono nelle due principali che portano al Santuario della Madonna della Montagna. Peppe Battaglia ci spiega l’origine geologica del paesaggio e la stratificazione delle rocce e aggiunge un tocco letterario leggendo con noi un passo di Corrado Alvaro, tratto da una delle sue opere. “…Le montagne sembrano ferite da qualche mano secolare: hanno i fianchi squarciati dal cadere precipitoso di qualche cosa d’inesorabile e d’immenso: forse da un masso che nella caduta abbia lasciato la sua grandezza infranta in mille pezzi”. L’altra tappa panoramica è quella che abbraccia la vallata delle  Grandi pietre, Pietra Cappa, Pietra Lunga e Pietra Castello, dopodiché, proseguiamo la discesa verso il santuario, uno dei luoghi più mistici di tutto il Meridione attorno al quale sussistono diverse storie e leggende; proprio Corrado Alvaro, appena diciassettenne, scrisse “Polsi nell’arte, nella leggenda e nella storia”. Tra le leggende più note c’è quella del pastore Italiano che,  cercando un bue smarrito, lo trovò mentre dissotterrava una croce di ferro; a quel punto gli apparve la Madonna col Bambino che gli chiese di fondare in quel punto una Chiesa in suo onore. Recentemente, è stata attestata la presenza greca (statuette votive, monete, reperti di provenienza siciliana e calabrese) di un culto legato a Demetra proprio dove sorge il santuario. “Il primo nucleo del culto cristiano si forma, al principio dell’XI secolo, attorno a un gruppo di monaci di rito greco, ma è a partire dal XV secolo, in concomitanza con la diffusione dei miracoli legati al luogo, che lo stesso viene consacrato alla Madonna, denominata da allora Madonna della Montagna”. La leggenda che risale a questo periodo afferma che fosse stato il conte Ruggero il Normanno ad avere la visione della Madonna durante una battuta di caccia e i levrieri del nobile a portare alla luce una croce sotterrata. All’interno del Santuario c’è un percorso museale che Peppe Battaglia ci illustra e che racconta la storia del luogo; vi sono esposti oggetti di pregio artistico legati al culto ma anche numerosi, piccoli ex-voto donati da sconosciuti fedeli, che raccontano una storia secolare fatta di fede, pellegrinaggi e venerazione per la Madonna di Polsi. Dopo aver pranzato con gli ottimi panini, raggiungiamo con le navette un punto agevole e, a piedi, proseguiamo fino a Montalto, la cima più alta dell’Aspromonte; sulla sua sommità, vi è una grande statua bronzea del Redentore e una Rosa dei Venti. Il sentiero è immerso in faggete e abetaie e offre scorci panoramici unici al mondo: foschia permettendo, infatti, si possono osservare addirittura tre vulcani: Etna, Vulcano e Stromboli.  

La tappa conclusiva è San Luca d’Aspromonte, città natale di Corrado Alvaro, dove ci accoglie Sebastiano Romeo e ci racconta della fondazione omonima, istituita il 24 gennaio del 1997 e fortemente voluta dal Comune di San Luca, dalla Regione Calabria, dall’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e dall’Università della Calabria, “per onorare il sanluchese che ha varcato il Pollino; l’aspromontano che ha raccontato la montagna; il calabrese che ha raggiunto l’Europa”. Entriamo nelle stanze dove ritratti dello scrittore e della sua famiglia ci scrutano dalle pareti e copie dei suoi innumerevoli libri e di alcune traduzioni sono visibili sotto le teche che li custodiscono per proteggerli dal tempo. È importante che tutti noi contribuiamo a tenere viva la fama di questo scrittore che ha dato lustro e ha riscattato questa fantastica perla di una Regione la cui realtà naturalistica montanara è troppo spesso dimenticata. 

In questi giorni abbiamo avuto il piacere di avere con noi il noto regista piemontese Gianluca De Serio, che opera con il fratello gemello Massimiliano con cui forma una tra le coppie più talentuose del cinema italiano (Sette opere di misericordia; I ricordi del fiume; Spaccapietre). Gianluca ha voluto riassumere così il suo viaggio: “I due giorni con “Le città visibili”, passati con una compagnia davvero piacevole, interessata, curiosa, mi hanno fatto scoprire una Calabria profonda, stratificata, lontana dalle immagini stereotipate (positive o negative) più in voga. È stata una vera immersione nel cuore spirituale di un popolo, che pulsa nei luoghi di vita di un grande scrittore come Corrado Alvaro. Grazie all’organizzazione perfetta eppure leggera di Anna Misuraca, abbiamo goduto di un’esperienza lenta, ben diversa dal concetto di turismo e più vicina a quella del cammino. Non ci sono stati solo panorami da guardare, ma paesaggi, della natura e dell’anima, da attraversare. La guida di Peppe Battaglia, vero conoscitore del suo territorio come raramente si incontrano, ci ha condotto nella storia antropologica, religiosa e perfino botanica e geologica dell’Aspromonte. Nella sua voce commossa al ricordo del rito del Santuario di Polsi, ho scorto l’essenza di un popolo e la sua dignità”. 

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Don Giovanni Merlini sarà il primo Beato del Giubileo!

Don Giovanni Merlini sarà il primo Beato del Giubileo! 

La comunicazione della Beatificazione dalla Segreteria di Stato del Vaticano 

Il 23 maggio 2024 la Sala Stampa della Santa Sede ha comunicato a tutto il mondo: «Il Sommo Pontefice Francesco, accogliendo e confermando i voti del Dicastero delle Cause dei Santi, ha dichiarato: “consta il miracolo, compiuto da Dio per intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Merlini”» (cf. Decreto super Miro, DCS, 23 maggio 2024). 

«Tale notizia è per ognuno di noi – affermano don Emanuele Lupi, Moderatore Generale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue e sr. Nicla Spezzati, Adoratrice del Sangue di Cristo e Postulatrice della Causa – fonte di grande gioia e di sentimenti di profonda gratitudine a Dio per il dono della santità offerto alla sua Chiesa nella persona del nostro amato don Giovanni Merlini, Sacerdote e III Moderatore Generale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, nato a Spoleto (PG) il 28 agosto 1795 e morto a Roma il 12 gennaio 1873. Uomo di profondo discernimento e di sapienza, ha annunciato, come Missionario Apostolico, il Mistero della Redenzione a intere popolazioni nello Stato Pontificio e nel Regno di Napoli, favorendo i miseri e i reietti. Testimone vivo di tale Mistero al cuore della Chiesa, ha ricercato e vissuto nel quotidiano la volontà di Dio, assumento la pace significata dal Sangue di Cristo, come via regale alla santità, verbo e stile di vita. Fondata, giorno dopo giorno, nell’ascesi dell’habitare secum, nell’orazione, nel vincolo della carità fraterna – alimentato da una visione universale – la vita di Giovanni Merlini ha sapore di Vangelo». 

Dalla Segreteria di Stato del Vaticano è stata comunicata alla Postulazione la Nota (N. 644.680) in cui si afferma che: «Il Santo Padre Francesco ha concesso e disposto che il Rito della Beatificazione del Servo di Dio Venerabile Giovanni Merlini abbia luogo a Roma, il 12 gennaio 2025 alle ore 11:00, nell’Arcibasilica Papale San Giovanni in Laterano. Rappresentante del Sommo Pontefice sarà il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi». 

«Questo Evento di grazia – sottolineano il Moderatore Generale e la Postulatrice – posto all’inizio dell’Anno giubilare 2025, ci vedrà uniti nel santo pellegrinaggio da ogni parte del mondo. È un’azione ecclesiale che ha un particolare carattere liturgico, in quanto finalizzata alla lode di Dio, nella venerazione del suo Servo fedele, Giovanni Merlini. Come Famiglia del Sangue Preziosissimo di Cristo, con tutto il popolo di Dio, invochiamo lo Spirito Santo per percorrere la via sanguinis, “via nuova e vivente che Cristo ha inaugurato per noi per mantenere, senza vacillare, la professione della nostra speranza”» (cf. Eb 10,20.23). 

Roma, 09/08/2024 

Cenni biografici

Don Giovanni Merlini nasce a Spoleto (PG) il 28 agosto del 1795 da Luigi Merlini e Antonia Claudi Arcangeli. Dopo essere stato ordinato sacerdote per la diocesi di Spoleto, il 19 dicembre 1818, in occasione di un corso di esercizi spirituali presso l’Abbazia di San Felice, a Giano dell’Umbria (PG), conobbe nel 1820 San Gaspare del Bufalo, fondatore della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue. L’incontro tra questi due giganti della fede cambierà le vite di entrambi. Gaspare diverrà per Giovanni padre e modello di ispirazione, tanto da convincerlo ad entrare nella Congregazione, il 15 agosto 1820, e a divenirne uno dei fiori all’occhiello.  

Come nel carisma della Congregazione, don Giovanni non sarà solamente un intrepido annunciatore del Vangelo per mezzo delle missioni popolari, ma anche e soprattutto una eccellente guida spirituale. Non si può non ricordare la capacità straordinaria che ebbe di intenerire i cuori dei briganti nel basso Lazio, che a lui si rivolsero per chiedere grazia presso il Papa, nel lontano 1824. Tra i frutti più belli della sua sapiente guida risplende nella Chiesa Santa Maria De Mattias che, nel 1834, con il suo paterno aiuto, fonderà le Adoratrici del Sangue di Cristo.  

Don Giovanni è stato un uomo dalle molteplici capacità e ha saputo intessere la sua vita a riflesso di quella di Cristo, incastonato, come una gemma preziosa, tra due grandi santi fondatori. Ma la sua peculiarità e quell’unicità che lo fecero brillare vennero fuori soprattutto dal 1847, quando succedette a San Gaspare del Bufalo come III Moderatore Generale della sua Congregazione. Don Giovanni Merlini diede spazio, da quegli anni in poi, al genio che il Signore gli aveva donato per il bene del Regno di Dio. Seppe sognare in grande per entrambe le Congregazioni religiose, fino a spingersi ad aperture all’estero. Continuò ad essere ricercata ed illuminata guida di anime, tanto da divenire consigliere del Beato Pio IX, dal quale ottenne l’estensione della festa del Preziosissimo Sangue a tutta la Chiesa, con la bolla Redempti sumus del 10 agosto 1849.  

Anni di lavoro e consiglio, di preghiera innamorata ma anche di spiccate qualità artistiche, gli guadagnarono il titolo di “santo dei crociferi”, dal nome della piazza in cui risiedeva allora la curia generalizia dei Missionari del Preziosissimo Sangue. Ed è proprio da quella stessa casa, accanto alla fontana di Trevi in Roma, che don Giovanni volò al cielo il 12 gennaio del 1873, a seguito di un brutto incidente provocatogli da un anticlericale in carrozza. E ancora oggi, da quella chiesa di Santa Maria in Trivio, dove è sepolto accanto al suo santo padre Gaspare del Bufalo, continua ad intercedere e ad essere invocato dai Missionari, dalle Adoratrici e da tanti fedeli, soprattutto giovani, che chiedono a lui consiglio e preghiera. Sembra davvero che la fila di gente fuori dal suo ufficio non si sia mai esaurita, e che lui continui ancora, ora come allora, ad aspettare tante anime da guidare ed accompagnare, e soprattutto a ricordarsi di loro alla presenza del Signore Gesù. 

Il 10 maggio 1973 vengono riconosciute le virtù eroiche e il 23 maggio 2024 il Santo Padre Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante il Miracolo di guarigione di un beneventano, da un ematoma retroperitoneale, attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Merlini. 

Il 12 gennaio 2025, alle ore 11:00, nell’Arcibasilica Papale San Giovanni in Laterano, a Roma, avrà luogo il Rito della Beatificazione presieduto da Sua Eminenza Rev.ma il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi. 

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Tivoli: Presentazione de “La Fuorilegge” di Marina Flocco

Tivoli: Presentazione de La Fuorilegge di Marina Flocco

Il 31 luglio in occasione della cena annuale per augurare a tutti i soci una meritata pausa
estiva del Rotary Club Guidonia Montecelio in collaborazione con il Rotary Club Roma
Centenario è stato presentato il libro La Fuorilegge scritto dall’Avvocato Marina Flocco e già vincitrice del “Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica” e del “Premio Internazionale Letteratura Menotti Art Festival di Spoleto”.
La serata si è svolta con la presentazione all’interno di una sala del noto ed elegante ristorante tiburtino “Sibilla”, per poi proseguire con una deliziosa cena nel giardino esterno ai piedi del tempio di Vesta. Ricordiamo che questa location ha visto festeggiare gli eventi più importanti di numerose personalità eccellenti, come Federico Guglielmo III re di Prussia, Gabriele D’Annunzio e Pietro Mascagni, solo per citarne alcuni. L’evento presentato dalla giornalista Eleonora Francescucci, ha visto protagonisti al tavolo
centrale oltre all’autrice Marina Flocco, anche l’Avvocato Michele De Stefano, Presidente del Rotary Club di Guidonia Montecelio. Quest’incontro è stata l’occasione per mettere in luce l’attualità degli argomenti trattati, anche se in chiave distopica, stimolando un ampio dibattito con tutti i partecipanti. Alla serata ha partecipato la Dottoressa Serena Persiani Acerbo, Presidente del Rotary Club Roma Centenario, Don Andrea Pasquali, Direttore della Caritas della Diocesi di Tivoli e alcuni Dirigenti del Distretto Rotary 2080.
Fra i vari argomenti trattati l’autrice Marina Flocco ha dichiarato «Durante la presentazione ho sottolineato l’urgenza di trasparenza nell’informazione, soprattutto da parte delle istituzioni nei confronti dei cittadini e il ruolo chiave di avvocati e giornalisti nel rispetto della legalità a garanzia della libertà di tutti. Non a caso, ho fatto un espresso richiamo alla recentissima sentenza del 17 luglio 2024 della Corte di Giustizia Europea che ha accolto il ricorso di privati cittadini ed europarlamentari sulla mancata trasparenza in merito ai contratti per l’acquisto dei vaccini contro il COVID stipulati tra Commissione Europea e aziende farmaceutiche, con particolare riferimento alle clausole sulla responsabilità degli effetti collaterali da vaccino. Oggi più che mai il giornalismo d’inchiesta è l’unico che può garantire che questo processo venga attuato come accaduto con l’inchiesta pubblicata .dal “New York Times” il 3 maggio 2024 dal Premio Pulitzer 2021 con il suo team Apoorva Mandavilli giornalista specializzata in temi scientifici e medici, che ha messo in luce il totale abbandono patito dalle vittime di gravi effetti collaterali dei vaccini, perché considerati visionari, con sintomi definiti psicosomatici, o peggio ancora etichettati come “Novax”, nonostante fossero favorevoli ai vaccini. Mi auguro che la lettura de La fuorilegge costituisca lo stimolo per porsi sempre domande alla ricerca della verità». Concetti ribaditi da Eleonora Francescucci, moderatrice dell’evento, la quale ha commentato «Quando sono stata contattata dall’Avvocato Flocco per partecipare come moderatrice alla presentazione del suo libro, ho subito accettato perché ho avuto modo di leggere questo romanzo appena pubblicato e mi ricordo di esserne rimasta molto entusiasta. A distanza di quasi due anni, mi sono resa conto durante questo incontro di quanto le persone siano ancora “sensibili” all’argomento covid. Mi ha fatto molto piacere l’interazione degli ospiti e si è creata una bella atmosfera di incontro e dialogo, che non sempre si riesce ad ottenere durante le presentazioni di libri».

Sinossi La Fuorilegge
Anno 2024. Il decreto legge “Vita Nova” impone l’impianto di un microchip al momento
della nascita. L’Avvocato Giulia Montale si impone a ciò e fa ricorso. L’udienza viene
fissata nel 2028, ma un evento straordinario cambia il corso della storia. Anno 2049. Il
Governo Centrale ha formato una nuova classe di Giudici. Non ci sono più avvocati e
giornalisti. Né ghetti e disuguaglianze. Quando arriva la notizia della morte di Giulia
Montale, una donna che aveva sempre lottato per una giustizia libera da condizionamenti,
normativi e politici, il Giudice Erminia Accardi, il più giovane Board Member dell’O.G.G.,
l’Organizzazione Globale di Giustizia, viene designata supervisore al progetto di rinascita
della scuola forense, in cui sarà forgiata una nuova classe di avvocati, ristabilendo un
apparente equilibrio nel diritto. Ma, incredibilmente, proprio Erminia Accardi, il giudice più cinico e riluttante al progetto, sarà costretta dalle incongruenze storiche, tra aiuti
inaspettati e fantasmi del passato, a navigare tra le pieghe oscure del sistema e scoprirà
l’anello debole della catena che lega magistratura e Governo Centrale. L’accelerazione
degli eventi sarà inevitabile quando si accorgeranno che uno dei migliori giudici ha tradito,
riuscendo a disvelare verità nascoste e a smantellare in tre settimane un ordinamento
costruito su false informazioni e libertà fondamentali violate in quasi 30 anni di storia.

Bio dell’autrice Marina Flocco
Marina Flocco, nata nel borgo medievale di Atessa, cresciuta a Pescara, vive e lavora
nella Città Eterna. Svolge la professione di avvocato da quasi 30 anni, é fortemente
impegnata nel sociale e lavora molto pro bono. Coordina l’osservatorio del Centro Studi
Giuridici del Sindacato Nazionale Antiusura, é stata docente e formatore e collabora con
numerose associazioni di volontariato. Rotariana del Club Roma Centenario ha
partecipato a molti progetti di service ed iniziative in favore dei più deboli. Ha la passione
per i cani e, per questo, é diventata operatrice cinofila, partecipando con Harlock al
progetto “Prenditi cura di me” organizzato con la Uisp all’interno delle carceri. Attenta
osservatrice del mondo, ha sempre amato viaggiare. Collabora abitualmente con
importanti testate di informazione giuridica. E’ riuscita a coniugare egregiamente l’intensa
attività professionale col ruolo di moglie e di madre di tre splendidi ragazzi. Ha scritto
alcuni racconti e sta lavorando ad un altro romanzo. “La fuorilegge” è il suo romanzo
d’esordio.

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In stampa per i tipi di Cultura e dintorni Editore nella collana “I Poeti del Nostro Tempo” la nuova silloge di poesie di Luca Carbonara “Giallo grano i capelli tuoi”

In stampa per i tipi di Cultura e dintorni Editore nella collana “I Poeti del Nostro Tempo” la nuova silloge di poesie di Luca Carbonara Giallo grano i capelli tuoi che ha l’ardire e l’ardore di voler essere a un tempo inno, rapsodia, canto, invocazione, evocazione, preghiera, nella ricerca e traduzione della parola nella sua più alta forma ed espressione, e celebrazione della Musa, simbolo di eterna Bellezza, d’incanto e di Grazia, in cui si incarna, prende vita corpo e visione lo stesso palpitare e sentire poetico. Nel nome dell’abbraccio della Terra, della sua eterna fertilità, ciclicità e Bellezza e di Colei che brilla dei suoi colori come dei suoi peccati e delle sue virtù…

per info scrivere a: redazione@culturaedintorni.it

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“Anna Maria Fabriani Riverberi e trame dalla Scuola Romana”. La prima esposizione dell’artista, oggi centenaria, allieva di Carlo Socrate e testimone della tradizione pittorica del Novecento

Anna Maria Fabriani

Riverberi e trame dalla Scuola Romana

La prima esposizione dell’artista, oggi centenaria, allieva di Carlo Socrate e testimone della tradizione pittorica del Novecento

5 settembre | 6 ottobre 2024

Anteprima Stampa mercoledì 4 settembre ore 11

Via Merulana 121, Roma

Dal 5 settembre al 6 ottobre 2024 Palazzo Merulana, museo gestito e valorizzato da CoopCulture, sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, ospita la mostra “Anna Maria Fabriani. Riverberi e trame dalla Scuola Romana”, la prima retrospettiva in assoluto dedicata alla centenaria pittrice che oggi vive a Lucca e che fu allieva di Carlo Socrate.

Il progetto espositivo rappresenta “un viaggio intimo nel reale” da parte dell’artista, influenzata dagli anni trascorsi nella capitale nell’atelier di  Villa Strohl-Fern, che ospitava moltissimi esponenti della Scuola Romana.

Quaranta nature morte, fiori e ritratti sorprendenti come Cecilia, simbolo della mostra, ricchi di valenze, di trame e legami con il suo maestro dal quale Fabriani ha appreso tecniche pittoriche, il metodo di ricerca del colore, e rigore nella composizione sviluppando un’attenzione spasmodica alla luce, che diverrà nel corso del tempo una  cifra stilistica dell’artista.

Con questa mostra Palazzo Merulana, già custode di numerosi capolavori della Scuola Romana appartenenti alla Collezione Elena e Claudio Cerasi, continua la sua attenta opera di indagine, di valorizzazione e, talvolta, come nel caso  di Fabriani, di scoperta di uno dei momenti più interessanti e vitali dell’arte italiana del ‘900

Dall’ Accademia di Belle Arti ad oggi

La pittrice inizia il suo percorso verso la fine degli anni ’40, presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove stringe il legame artistico con Carlo Socrate che prosegue poi nell’atelier di Villa Strohl-Fern.

La sua produzione si divide in due fasi con una pausa lunghissima una dall’altra: la prima termina negli anni ’70; la seconda si riapre nel 1997 quando l’artista, alla morte del marito, lo scrittore e drammaturgo Silvano Ambrogi, riprende dalla cantina il ritratto che gli aveva fatto trenta anni prima e che aveva lasciato incompiuto. Lo completa. Da allora ricomincia a dipingere  fino a che fisicamente non riesce a rimanere lunghe ore in piedi davanti al cavalletto.

Durante questo periodo, la pittura di Fabriani evolve, integrando nuove visioni contemporanee, talvolta quasi inquadrature cinematografiche, in una ricerca continua della luce, della messa in scena dei soggetti nello spazio, pur mantenendo un legame esclusivo  con la tradizione pittorica della Scuola Romana alla quale si è sempre sentita legata.

L’esposizione inizia dal ritratto di Maria Magris (1945 circae  arriva fino al 2018 con Limoni arance e Amaro del Capo. Raccoglie prestiti provenienti da collezioni private e appartenenti alla famiglia che documentano la ricerca artistica ed espressiva dell’artista durata decenni.

Donne nell’arte: un’esclusione lunga secoli

Il progetto si inserisce, pienamente nel dibattito attuale sulle pittrici e la loro scarsa visibilità.

L’effetto di difficoltà oggettive dell’accesso delle donne alla complessa filiera del mercato dell’arte è la cancellazione dai percorsi espositivi tradizionali, e perciò anche dalla lettura della critica.

Una censura di uno sguardo femminile (che spesso diventa autocensura) laddove sono presenti tecnica, visione, e un universo, invece, ricchissimo.

In questo contesto di mercato e della possibilità di uno spazio materiale per dipingere, molte pittrici, come è anche il caso di Fabriani, hanno operato quasi esclusivamente nello spazio domestico, raffigurando soggetti di uso e fruizione quotidiana, traducendo questi in elementi  di studio, speculazione filosofica e libertà.

I quadri nelle cantine e i restauri di Cristiana Noci 

L’intera esposizione è frutto di un lavoro di ricerca, recupero e catalogazione, iniziato diversi anni fa, da parte della curatrice Sabina Ambrogi che ha sempre cercato di inseguire dipinti che – per lo strano destino peculiare dei quadri –  si disperdevano per incuria, negligenza, o per distrazione. Magari perché regalati o venduti.

Alcuni sono stati ritrovati in cantine (Savoiardi e Grigio su Grigio).

Uno in particolare il ritratto a Maria Magris (1945- olio su cartone) è stato di recente ritrovato dalla curatrice nella  cantina del palazzo dove l’artista è cresciuta e vissuta in gioventù. La restauratrice Cristiana Noci ha letteralmente riportato alla luce l’opera distrutta dalla muffa, macchiata di vernice, e piegata da oggetti accatastati sopra nel tempo. Ha restaurato, tra gli altri, anche Rosetta (1953), sicuramente il pezzo più forte e pregiato della collezione, danneggiato insieme a Grigio su grigio (1958) durante un trasloco. Ma è stata l’occasione per riportare mirabilmente la palette di grigi di quest’ultima opera alla sua origine e lucentezz

Alla ricerca dei quadri perduti al porto di Caracas

Circa una decina di dipinti eseguiti con il maestro Socrate, nell’atelier di Villa Strohl-Fern, sono ancora oggetto di ricerca. Sono andati perduti in Venezuela al porto di Caracas -La Guayra- dopo una spedizione in nave in una cassa, nel 1959.

Il fratello dell’artista, Maurizio Fabriani, destinatario della spedizione, dirigeva cantieri per le costruzioni delle autostrade nel cuore del paese in zone molto impervie, a più di venti ore di macchina dalla capitale venezuelana.

Non ha fatto in tempo a tornare per recuperarli. O si è forse persa la possibilità di un’organizzazione per farlo.

La mostra è un’occasione per lanciare “un messaggio nella bottiglia” e chiedere a chi li avesse – compreso il circuito museale nazionale venezuelano – di farsi avanti per poterli catalogare ed esporre.

Ufficio Stampa di Palazzo  Merulana
Leeloo – informazione e comunicazione

ufficiostampa.leeloo@gmail.com

3316176325 – 3881066358 –   338 3898673
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Coldplay: Un Tour Eco-Friendly per salvare il pianeta

Coldplay, la celebre band britannica, ha intrapreso un’iniziativa senza precedenti nel mondo della musica, combinando rock e sostenibilità per ridurre l’impronta di carbonio dei loro tour. Con un ambizioso obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica, il “Music of the Spheres World Tour” è stato progettato per minimizzare l’impatto ambientale, adottando tecnologie all’avanguardia e pratiche sostenibili. Coldplay ha ridotto le emissioni di CO2 del 50% rispetto al tour precedente e ha piantato oltre 5 milioni di alberi. Questa iniziativa dimostra l’impegno della band verso la sostenibilità e serve come modello per l’intera industria musicale.

Soluzioni tecnologiche rivoluzionarie per un tour sostenibile

Coldplay ha adottato una serie di tecnologie innovative per ridurre l’impatto ambientale del loro tour. Tra queste:

  • Energia rinnovabile attraverso pannelli solari: I pannelli solari sono stati installati in tutte le location dei concerti, fornendo energia pulita e sostenibile.
  • Batterie ricaricabili: Sviluppate in collaborazione con BMW, utilizzano celle a combustibile a idrogeno per garantire un’energia affidabile e a basso impatto ambientale. Questa tecnologia permette di ridurre l’uso di generatori a diesel, principali fonti di emissioni nei concerti tradizionali.
  • Sistema di pavimento cinetico: Installato nelle aree dei concerti, consente ai fan di generare energia semplicemente ballando. Questa energia viene immagazzinata e utilizzata per alimentare parte dello spettacolo, riducendo ulteriormente la dipendenza da fonti energetiche tradizionali.
  • Biciclette stazionarie: Implementate per permettere ai fan di generare elettricità pedalando durante i concerti. Queste innovazioni migliorano l’efficienza energetica degli eventi e coinvolgono il pubblico in modo interattivo, promuovendo una maggiore consapevolezza sull’importanza della sostenibilità.

Coldplay ha anche introdotto l’uso di materiali sostenibili nelle scenografie e negli allestimenti dei concerti.

Ad esempio, i palchi sono stati costruiti utilizzando materiali riciclati e riciclabili, riducendo la quantità di rifiuti generati. La band ha collaborato con aziende specializzate in produzione sostenibile per creare merchandising eco-friendly, come magliette realizzate con cotone biologico e packaging biodegradabili. Questi sforzi dimostrano come l’innovazione tecnologica possa essere integrata nella logistica di un tour musicale per promuovere la sostenibilità a tutti i livelli. 

Risultati concreti e impatti ambientali misurabili

L’impegno di Coldplay per la sostenibilità ha portato a risultati concreti e misurabili. Secondo i dati forniti dal sito ufficiale della band, le emissioni di CO2 sono state ridotte del 50% rispetto al tour del 2016-2017. Questo è stato possibile grazie a diverse iniziative, tra cui:

  • Compensazione delle emissioni attraverso la piantumazione di alberi: Coldplay ha piantato oltre 5 milioni di alberi in varie parti del mondo, contribuendo a compensare le emissioni generate dai loro concerti. Questa iniziativa riduce l’impatto ambientale e promuove la riforestazione e la conservazione degli ecosistemi.
  • Pratiche di riciclaggio e riduzione dei rifiuti nei luoghi dei concerti: La band ha collaborato con organizzazioni locali per garantire che tutti i rifiuti generati durante i concerti siano adeguatamente separati e riciclati. Questo include la raccolta differenziata di plastica, vetro, metallo e organico, e l’installazione di punti di raccolta per le bottiglie di plastica, incentivando i fan a riciclare invece di gettare i rifiuti.

Queste misure hanno portato a una riduzione significativa dei rifiuti destinati alle discariche, contribuendo a un ambiente più pulito e sostenibile.

La band ha anche pubblicato un rapporto dettagliato sulle emissioni, che fornisce una trasparenza senza precedenti e permette ai fan di vedere l’impatto reale delle loro azioni sostenibili.

Questa trasparenza è fondamentale per coinvolgere il pubblico e promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza della sostenibilità. Inoltre, Coldplay ha utilizzato questi dati per identificare ulteriori opportunità di riduzione delle emissioni e miglioramento delle pratiche sostenibili.

Un esempio simile di trasparenza nel settore energetico può essere visto nell’analisi delle imposte sul prezzo del gas, che spiega come risparmiare comprendendo meglio le voci in bolletta.

Collaborazioni Chiave per il Successo delle Iniziative Sostenibili di Coldplay

La collaborazione con altre organizzazioni e aziende è stata un elemento chiave del successo delle iniziative sostenibili di Coldplay: la band ha lavorato con partner come The Ocean Cleanup, una organizzazione dedicata alla pulizia degli oceani, e Climeworks, che sviluppa tecnologie per la cattura e lo stoccaggio del carbonio. Queste collaborazioni amplificano l’impatto delle iniziative di Coldplay e dimostrano l’importanza di un approccio collaborativo alla sostenibilità. Insieme, queste organizzazioni stanno facendo progressi significativi verso la riduzione delle emissioni globali e la protezione dell’ambiente.

Se stai pensando a un sistema eolico per la tua casa, scopri di più su eolico domestico.

Analisi dei Dati sull’Efficienza Energetica

Un’analisi dettagliata dei dati energetici del “Music of the Spheres World Tour” rivela l’efficacia delle tecnologie sostenibili adottate. Il grafico seguente mostra la distribuzione dell’energia utilizzata durante i concerti, evidenziando la percentuale di energia rinnovabile rispetto ai metodi tradizionali.Dalla figura, è evidente che una significativa porzione dell’energia proviene da fonti rinnovabili, riducendo l’impronta di carbonio del tour. L’analisi dimostra che l’uso di batterie ricaricabili e celle a combustibile a idrogeno ha contribuito a una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 100 tonnellate per concerto.

Questi risultati indicano che le tecnologie sostenibili non solo sono praticabili, ma possono essere altamente efficaci nel ridurre l’impatto ambientale degli eventi su larga scala.

L’implementazione di pratiche sostenibili ha avuto anche un impatto positivo sull’esperienza dei fan.

Le iniziative come il pavimento cinetico e le biciclette stazionarie non solo hanno generato energia, ma hanno anche coinvolto attivamente il pubblico, rendendo i concerti più interattivi e consapevoli. Questa partecipazione attiva ha aumentato la consapevolezza ambientale tra i fan, promuovendo comportamenti sostenibili anche al di fuori dei concerti. Inoltre, la trasparenza delle azioni di Coldplay e la comunicazione dei risultati hanno creato un senso di comunità.

Per coloro che sono interessati a soluzioni energetiche innovative, si può dare un’occhiata a plt-puregreen per comprendere meglio come l’energia verde possa essere utilizzata nelle abitazioni.

Scopri di più sugli incentivi per il fotovoltaico nella nostra sezione su incentivi fotovoltaico, mentre per saperne di più sull’energia solare e i suoi vantaggi, consulta la nostra pagina su energia solare.

Inoltre, per una migliore gestione dei consumi energetici, è utile conoscere le fasce orarie di Enel, visitando la nostra pagina su fasce orarie.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/coldplay-tour-sostenibile/

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“Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e ‘”Pornodistopia”‘, Cultura e dintorni Editore: per tutti gli appassionati di racconti e non solo una lettura da non perdere

Le Super Cavie, microcippate, robotizzate, “farmacotizzate”, sessualizzate in varie modalità, mantengono una sorta di spiritualità ancestrale. Sono ribelli, autoironiche, insolitamente erotiche. E, nell’era del transumanesimo e della “pornodistopia”, anelano a qualcosa di ormai quasi irraggiungibile…

La copertina della silloge di racconti edita per i tipi di Cultura e dintorni Editore “Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e ‘”Pornodistopia”‘

per tutti gli appassionati di racconti e non solo una lettura da non perdere: Rossella Monaco Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e “Pornodistopia”Cultura e dintorni Editore

per info su ordini e disponibilità scrivere a: redazione@culturaedintorni.it

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