Melinconismo, evento a cura di Artotek presso la Biblioteca Moby Dick di Roma, venerdì 25 ottobre ore 16.00-18.00

Venerdì 25 Ottobre ore 16.00 -18.00 presso la Biblioteca Moby Dick in Via Edgardo Ferrati 3a (Metro Garbatella ) a Roma presentazione dell’antologia del movimento MELINCONISMO a cura di Michele Gentile, Edizioni Terre Sommerse.

Evento a cura di Artotek conduce l’evento Francesca Micacchi.

Per l’Antologia N° 1 del Melinconismo interverranno i poeti e gli artisti del movimento con un reading di poesia, musica dal vivo ed esposizione di fotografia e pittura.

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Il Bando del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” – VII Edizione

Il Bando del Premio Letterario Nazionale “EquiLibri” – VII Edizione
Per opere edite (in formato E-book e cartaceo) anche autopubblicate.

ndo Premio Letterario Nazionale EquiLibri VII Edizione

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Ciclo di incontri “La magia dei classici”: otto Meridiani raccontati da scrittrici e scrittori di oggi – dal 24 ottobre al 12 dicembre – Sala Santa Rita, Roma

Scrittrici e scrittori di oggi raccontano i grandi della letteratura

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21 ottobre: Memoria liturgica di San Gaspare del Bufalo

21 ottobre: Memoria liturgica di San Gaspare del Bufalo 

Le celebrazioni presso la Parrocchia San Gaspare e la Rettoria di Santa Maria in Trivio a Roma 

Il prossimo 21 ottobre si celebrerà la memoria liturgica di San Gaspare del Bufalo, una ricorrenza di grande rilevanza spirituale e comunitaria per i fedeli di tutto il mondo. San Gaspare dedicò la sua vita alla missione evangelizzatrice, promuovendo la devozione al Preziosissimo Sangue di Cristo. Gaspare del Bufalo (1786-1837) è stato un sacerdote romano, noto per la sua intensa attività missionaria e per aver fondato la Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue il 15 agosto 1815 presso l’Abbazia di San Felice in Giano Dell’Umbria (PG). Animato da un profondo zelo apostolico, si dedicò alla predicazione in tutta Italia, soprattutto nelle zone rurali. Nonostante le difficoltà, inclusa la prigionia sotto Napoleone per essersi rifiutato di giurare fedeltà all’imperatore, San Gaspare rimase fedele alla sua missione. Fu canonizzato nel 1954 da Papa Pio XII. 

Don Benedetto Labate, Direttore Provinciale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue afferma che «la memoria liturgica di San Gaspare del Bufalo è un vero evento nell’anno liturgico, per noi Missionari del Preziosissimo Sangue. Ricordo ancora quando nel 1991 entrai in Comunità di Accoglienza ad Albano Laziale, era proprio quindici giorni prima del 21 ottobre. L’aria era frenetica, il sapore della festa investiva tutti, dal più piccolo al più grande. Ognuno aveva un compito, ognuno doveva occuparsi di qualcosa. E poi arrivava l’evento, la solenne celebrazione eucaristica, a volte presieduta dal Vescovo di Albano, altre volte dal nostro Moderatore Generale, altre volte dal Direttore Provinciale. Ma tutto era maestoso, tutto importante, tutto gioia. A distanza di oltre trent’anni, la ricorrenza del nostro santo Fondatore non ha perso il suo fascino, ogni Comunità della Provincia organizza qualcosa, un triduo, una predicazione, incontri culturali o spirituali, tutti si prodigano a far conoscere per mezzo di manifesti, locandine o post sui social ciò che si è preparato per onorare l’Apostolo del Sangue di Cristo. È un forte segno del senso di appartenenza, è indice del sentirsi famiglia e casa, è un modo per dire grazie a Dio di aver suscitato nella Chiesa un uomo così carismatico e aver chiamato tutti noi a far parte del suo sogno: dire a tutti l’infinito Amore di Dio per l’umanità!». 

Nella Parrocchia San Gaspare del Bufalo, situata nel quartiere Tuscolano, si terranno i seguenti appuntamenti: da giovedì 17 a sabato 19 ottobre, alle ore 18:30, si svolgerà il triduo in preparazione della festa, con la predicazione di don Francesco Cardarelli, Missionario del Preziosissimo Sangue. Alle ore 19:30 di giovedì 17 ottobre si terrà un concerto di flauto traverso, eseguito dal maestro Tommaso Le Caselle, nella chiesa grande. 

Sabato 19 ottobre, alle ore 20:00, si celebrerà una Solenne Veglia Eucaristica e domenica 20 ottobre, alle ore 17:30, avrà luogo la processione del Santo per le strade del quartiere. A seguire, alle ore 19:00, ci sarà la Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vicario generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, Mons. Baldassare Reina. 

Presso la Rettoria di Santa Maria in Trivio, situata accanto alla Fontana di Trevi, dove riposano le spoglie di San Gaspare del Bufalo e del Venerabile don Giovanni Merlini, che sarà beatificato il 12 gennaio 2025, si svolgeranno i seguenti appuntamenti: da venerdì 18 a domenica 20 ottobre, alle ore 18:00, si terrà la recita della Coroncina del Preziosissimo Sangue, seguita alle ore 18:30 dalla celebrazione della Santa Messa. Domenica 20 ottobre, alle ore 18:30, avrà luogo la Santa Messa, seguita dall’adorazione eucaristica e dalla preghiera dei primi vespri in onore di San Gaspare.  

Lunedì 21 ottobre, oltre alle Sante Messe celebrate nei diversi orari della giornata, alle ore 18:30 si terrà una Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Angelo De Donatis, Penitenziere Maggiore. 

Roma 17/10/2024 

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“Cecinema”. III EDIZIONE – dal 18 al 20 ottobre. Al Palazzetto dei Congressi di Cecina torna la rassegna dedicata al cinema indipendente e all’ironia, con cortometraggi sociali e documentari positivi.

Dal 18 al 20 ottobre 2024, la città di Cecina (LI) ospiterà la terza edizione di
CECINEMA, Festival Internazionale del Corto Sociale, del Cinema Ironico e del
Documentario Positivo, organizzato da Helix Pictures in collaborazione con il Comune di
Cecina. Dopo il successo delle precedenti edizioni, Cecina si trasformerà nuovamente nel
cuore pulsante del cinema indipendente, accogliendo registi internazionali e ospiti come
Antonio Rezza, Sara Drago, Enrica Guidi e Claudio Marmugi.
La rassegna comprende tre sezioni competitive:
Corti Sociali: cortometraggi che affrontano tematiche sociali con uno sguardo
ironico o che veicolano un messaggio positivo.
Documentari Brevi: documentari che presentano buone notizie, temi trattati con
intelligenza e un approccio positivo.
72Ore Doc/Film: una competizione unica che sfida i partecipanti a girare un
documentario o cortometraggio in 72 ore sul territorio di Cecina, utilizzando elementi
specifici forniti dall’organizzazione.
Un Festival Locale e Internazionale
Tra i numerosi film selezionati, i concorrenti della sezione ufficiale sono stati scelti tra
centinaia di partecipanti da tutto il mondo, portando sul grande schermo una varietà di stili e approcci all’ironia, tema centrale del festival. Le storie si intrecceranno, esplorando contesti differenti attraverso i linguaggi di fiction e del documentario, in una competizione  di alta qualità, premiata dalla giuria presieduta dalla regista e sceneggiatrice Marina Mazzacurati. Oltre alla selezione ufficiale, il Concorso 72 Ore rappresenta una delle esperienze più coinvolgenti del festival. In questa competizione, aperta a tutti, i partecipanti ricevono una busta contenente istruzioni precise per la realizzazione di un cortometraggio che dovranno realizzare in 72 ore, includendo nel film un oggetto e un luogo specifico del Comune di Cecina. Una sfida che stimola la creatività locale e mette in connessione la dimensione amatoriale con quella professionale.
La coesistenza di un concorso internazionale e uno locale rende CECINEMA un festival
unico nel suo genere, capace di coniugare la creatività di giovani talenti e registi affermati.
Il festival diventa così un punto d’incontro per diversi linguaggi cinematografici, accomunati dalla voglia di reinterpretare la realtà con ironia.
Ospiti CECINEMA 2024 sarà un punto d’incontro per artisti e professionisti del cinema, con ospiti di rilievo che arricchiranno il festival con le loro esperienze e competenze.
Antonio Rezza e Flavia Mastrella saranno tra i principali ospiti di Cecinema 2024. Rezza,
regista, attore e performer, e Mastrella, artista e coautrice di tutte le sue opere, sono noti per il loro stile unico e provocatorio. Insieme, hanno creato un linguaggio espressivo originale che fonde il cinema, il teatro e le arti visive, distinguendosi per la loro sperimentazione surreale e innovativa. Nel 2018, Rezza ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera per il teatro alla Biennale di Venezia, premiando il contributo artistico del duo. Durante il festival, parteciperanno a una videoconferenza in cui risponderanno alle domande del pubblico, accompagnata dalla proiezione del loro documentario “Milano, via Padova”, un’opera che esplora le dinamiche sociali e culturali di una delle strade più emblematiche di Milano. La giornata di sabato vedrà la partecipazione di Sara Drago, attrice emergente nel panorama italiano, nota per i suoi ruoli in serie TV di successo come Call My Agent Italia. La Drago, con la sua versatilità e il suo talento, si è distinta sia nel cinema che nella televisione, conquistando il pubblico con le sue interpretazioni profonde e ricche di sfumature. A Cecinema, sarà protagonista di un talk in cui condividerà il suo percorso artistico e le sue esperienze nell’industria cinematografica.
Domenica invece sarà il turno di Enrica Guidi, attrice cecinese nota soprattutto per il suo
ruolo nella serie televisiva I delitti del BarLume, tratta dai romanzi di Marco Malvaldi. Guidi, che interpreta Tiziana Guazzelli, ha saputo affascinare il pubblico con il suo personaggio nel corso delle stagioni della serie, iniziata nel 2013. Ha inoltre recitato in diversi film e serie televisive, consolidando una carriera ricca di sfumature e ruoli sia nel cinema che in televisione. Per Cecinema sarà intervistata da Claudio Marmugi, attore e comico livornese conosciuto per il suo acuto senso dell’umorismo e il suo lavoro in teatro e in televisione. Questi ospiti, con le loro storie e carriere, offriranno al pubblico un’opportunità unica per esplorare il mondo del cinema e dello spettacolo, arricchendo il programma di Cecinema con momenti di riflessione, umorismo e creatività.
Di seguito il programma completo:

Programma

Venerdì 18
17:30 – Apertura area festival
18:00 – Performance Musicale – esterna in Piazza Guerrazzi
18:30 – Proiezione documentario fuori concorso “Milano, via Padova” di Antonio
Rezza e Flavia Mastrella
19:40 – Videocall con Antonio Rezza e domande dal pubblico
20:30 – Performance Musicale – esterna in Piazza Guerrazzi
21:30 – Proiezione Corti in Concorso – Selezione Ufficiale
Sabato 19
16:00 – Apertura area festival
16:30 – Proiezione Corti in Concorso – Selezione Ufficiale
18:00 – Talk con ospite – Leonarda Saffi intervista Sara Drago
19:00 – Dj set – Forsecarabas – esterna in Piazza Guerrazzi
21:30 – Proiezione Corti in Concorso – Selezione Ufficiale
Domenica 20
15:00 – Apertura area festival
15:30 – Proiezione Nominati fuori concorso
16:30 – Proiezione 72 Ore Doc/Film Contest
17:30 – Talk con ospite – Claudio Marmugi intervista Enrica Guidi
18:30 – Proiezione Corti in Concorso – Selezione Ufficiale
20:00 – Intervento Musicale – esterna in Piazza Guerrazzi
21:30 – Cerimonia di Premiazione

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“FAI DECOLLARE I TUOI SOGNI” CHINA EASTERN AIRLINES si affida a Gruppo Matches per la comunicazione delle nuove tratte Venezia-Shangai e Milano-XI’an

Roma, 11 Ottobre 2024 – Gruppo Matches si è aggiudicata la creatività per l’ideazione, la produzione e la gestione degli spazi ADV della nuova campagna della compagnia aerea China Eastern Airlines, finalizzata a veicolare le nuove opportunità di voli dall’Italia, inaugurate in questi giorni a Milano ed a Venezia con una gran gala mozzafiato presso la Scuola Grande di San Rocco, entrambe alla presenza delle Istituzioni cinesi ed italiane.

IL VIAGGIO COME SOGNO

È questo il leitmotiv della campagna che i creativi di Gruppo Matches hanno voluto come filo conduttore: un invito a sfruttare la facilità dei nuovi collegamenti per regalarsi il sogno di visitare un Paese così immenso, antico, pieno di cultura, opportunità, visione e natura, e soprattutto così ricco di stimoli per l’immaginario del viaggiatore. Una creatività semplice e diretta che sposa a pieno l’energia che i due paesi sanno offrire. “Siamo particolarmente felici dell’opportunità di aver a questa campagna. Personalmente è stato un grande onore poter aver il privilegio di accompagnare creativamente l’apertura di questi due importanti voli.  Ho vissuto circa 13 anni della mia vita in CINA, tra Pechino e Shanghai ed ho girato per tutto il paese, gestendo e coordinando grandi eventi, strategie di comunicazione per il Made in Italy e per realtà internazionali” – ha dichiarato Andrea CICINI, Ceo di Gruppo Matches“Ogni volta che atterro nell’Impero celeste, le emozioni sono infinite, è come tornare a casa dopo un lungo viaggio. La Cina mi ha reso quello che sono oggi, devo tantissimo a questo Paese, ho avuto opportunità uniche, dal costruire la mia prima Casa Italia Paralimpica ed a costruire gli studi Tv della RAI per le Olimpiadi di Pechino 2008, sino a costruire da zero e gestire il Padiglione del Min. dell’Ambiente Italiano a SHANGHAI EXPO 2010, oltre tantissime altre sfide che in Italia sarebbe stato impossibile, purtroppo! Con la passione e senso di responsabilità che mi contraddistingue, in CINA ho raggiunto straordinari obiettivi che sono parte del mio viaggio. Un vero Sogno, come quello della nostra Campagna ADV”.

LA STRATEGIA DELLA CAMPAGNA E PIANIFICAZIONE

La campagna è stata pianificata a Venezia e Milano per i due voli. Tutto il Team della Gruppo Matches ha lavorato in modo proattivo e creativo, sviluppando un prodotto che racchiude perfettamente le necessità espresse dal nostro cliente CHINA EASTERN, che ha assecondato i nostri consigli. Un vero progetto di squadra tra Italia e Cina. Oltre 250 Impianti su tutti i pontili di Venezia. 2 Maxi Led con il tre 200 passaggi al giorno, un totem a quattro facce alto 4mt alla Stazione di Santa Lucia, mentre a Milano un Tram customizzato in giro per la città per un mese.

TURISMO E BUSINESS, UN PONTE MILLENARIO TRA I DUE PAESI

Da queste settimane, sono partiti i primi voli diretti tra Shangai (PVG) e Venezia: saranno 3 a settimana (ogni lunedì, giovedì e sabato) e verranno operati con un Airbus A330-200 allestito in due classi, business ed economy class. La partenza del volo MU785 da Shanghai è schedulata alle 00:50 (ore locali), mentre l’arrivo in laguna è previsto alle ore 07:50; nella tratta inversa, invece, si decollerà da Venezia alle 11:30 e si arriverà a Shanghai (PVG) alle 05:30 del giorno successivo (ore locali).

Inoltre, China Eastern darà il via anche ai voli diretti tra Xi’an (XIY) e Milano (MXP): si volerà 3 volte a settimana – il martedì, giovedì e domenica – a bordo di uno degli Airbus A330-200 allestiti con due cabine, business ed economy class. Il volo MU5013 decollerà dall’aeroporto internazionale di Xi’an Xianyang alle 14:40 e atterrerà a MXP alle 19:30 (ore locali); il volo MU5014 ripartirà alla volta della Cina alle 21:30 e toccherà la pista di Xi’an alle 14 del giorno dopo (ore locali). Le aspettative per il primo anno parlano di arrivare a 70 mila viaggiatori per un risparmio di tempo rispetto ad altre soluzioni di viaggio del 40%,

Ad inaugurare le tratte, l’ambasciatore d’Italia a Pechino, Massimo Ambrosetti, insieme al console generale d’Italia a Shanghai, Tiziana D’Angelo, che hanno salutato i passeggeri del volo inaugurale della nuova linea aerea diretta Venezia-Shanghai, atterrato all’aeroporto Marco Polo Tessera alla presenza del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e le Istituzioni Cinesi. La nuova tratta della China Eastern Airlines permette di raggiungere più facilmente Venezia promuovendo collegamenti più stretti tra i due Paesi anche in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina. La nuova linea è stata ideata in occasione della ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Marco Polo e del ventennale del partenariato strategico Italia-Cina.

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Gruppo Matches – Nasce nel 2019 a Roma, ma con una visione internazionale grazie all’esperienza maturata all’estero da Andrea Cicini: oltre 13 anni in CINA nella comunicazione, strategia marketing e coordinamento dei grandi eventi internazionali quali Olimpiadi Pechino 2008, Casa Italia Paralimpiadi 2008, Shanghai Expo2021, Super Coppa, F1, Moda, Cinema ed altro.  Tra i suoi asset: creatività per lo sviluppo di campagne Atl-Btl, Graphic e Web Design, Social Media, organizzazione di Eventi, Produzione Audiovisiva come casa cinematografica indipendente e Management Sportivo (ANDY DIAZ, ALESSIA SCORTECHINI, JACOPO LUCHINI).

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Cinema e Diritti Umani: Storie di Resistenza e Speranza

Venerdì 11 ottobre a Santa Maria delle Mole (Marino) presso Biblio Pop in via Goffredo Mameli incontro con il Cinema Iraniano con due registi del calibro di Mehrdad Hasani e Hossein Pirelmi e i loro film. Un’occasione per scoprire come vivono gli artisti in un Paese così importante dell’Oriente.

 

 

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“Palladio a palla!” pura energia e vitalità in musica. Intervista ai Gogoducks Francesca Remigi, Luca Zennaro e Paolo Peruzzi

Palladio a palla! Pura energia e vitalità in musica 

Intervista ai Gogoducks  

Francesca Remigi, Luca Zennaro e Paolo Peruzzi 

a cura di Luca Carbonara 

L’eclettismo che contraddistingue come stigma e marchio indelebile il vostro percorso musicale si rivela ab origine anche nel vostro nome che risuona letteralmente di un’onomatopeica effervescenza e duttilità. Come e quando nasce il vostro gruppo e qual è il recondito significato di una scelta così originale? 

Villa Maser, foto di Elisa Caldana

Francesca Remigi: I GOGODUCKS nascono nell’estate del 2022. Con Paolo avevamo deciso di trovarci a Verona per fare una suonata e in maniera molto spontanea e anche abbastanza random abbiamo chiesto a Luca se avesse avuto piacere di unirsi. Da subito si è instaurata una bella intesta fra di noi, e presto ci siamo resi conto delle interessanti potenzialità timbriche e compositive di questo trio bass-less apparentemente anomalo e limitato. Già a luglio 2022, dopo le nostre prime 2 prove, ci siamo iscritti al concorso Conad Jazz contest di Umbria Jazz. Per parteciparvi serviva un nome: in maniera anche qui abbastanza casuale e giocosa, inizialmente avevo optato per “Le Anatre”. Poi abbiamo “inglesizzato” il nome e ciò che ne è venuto fuori è stato GOGODUCKS, in rimando anche al gruppo supporter dei pinguini GOGO PENGUIN.  

Cosa vuol dire per voi suonare e come vivete il momento sacro dell’ispirazione, prima, e della composizione poi? Avvertite in questi, come fu per Rilke, un carattere medianico? 

La cover del nuovo disco dei GOGODUCKS

Luca Zennaro: Credo che per ognuno di noi il processo dell’ispirazione e della composizione sia diverso, in quanto anche se abbiamo lo stesso “background” jazzistico abbiamo ascolti e gusti musicali diversi. In particolare per la composizione di questi brani abbiamo avuto un punto di partenza molto specifico: le ville palladiane, che con la loro architettura ci hanno fornito le basi per la creazione dei nostri nuovi brani. Quindi non c’è stato molto spazio per “l’ispirazione”, nella quale io non credo molto; in quanto c’è da sempre il famoso mito dell’artista che grazie all’ispirazione riesce a comporre/dipingere/scrivere senza sforzo ottenendo un lavoro straordinario. Qui c’è stato un gran lavoro di squadra, in quanto ognuno di noi ha portato il suo scheletro di composizione, preso dalle planimetrie delle ville palladiane, sul quale poi abbiamo lavorato insieme durante la residenza. Quindi, in fin dei conti,  direi che c’è stato molto più “lavoro” che “ispirazione” per noi per quanto riguarda questo processo creativo. 

La vostra ultima fatica musicale Palladio a palla!, il disco uscito il 6 settembre u.s. anticipato dall’uscita dei singoli Hang Arano (26 luglio), Broder (9 agosto), At the roundabout (23 agosto), trentunesima produzione per nusica.org, associazione culturale ed etichetta musicale particolarmente attiva nella promozione e nel supporto di artisti innovativi., rivela, e al tempo stesso conferma, già nel titolo la vostra straordinaria capacità di “giocare” con le parole, di fare calembours, di leggerle in filigrana, sviscerandone e leggendone il loro più recondito significato. Come avete fatto a trovare la chiave per vincere quest’ardua sfida: a dare cioè vita a un connubio tanto singolare tra la Musica, la regina delle arti, l’Architettura, sintesi e paradigma anch’essa delle arti e delle scienze, che trova la sua sublimazione nella visione palladiana, e quell’universo digitale sempre più in espansione? 

Villa Maser, foto di Elisa Caldana

Paolo Peruzzi: La chiave sta nell’esperienza che ognuno di noi ha accumulato in tutti questi anni. Non siamo certo dei veterani, siamo giovani e desiderosi si imparare ancora tanto, ma non credo di sbagliare nel dire che ognuno di noi, a proprio modo e con la propria visione artistica, crede profondamente in quello che fa, e lo insegue con passione e costanza da molti anni. Questo lavoro non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza. Ci siamo fidati del nostro istinto e della nostra esperienza, e abbiamo affrontato quella che potrebbe sembrare un’ardua sfida con grinta e costanza. Unire dei punti apparentemente distanti (musica, architettura e mondo digitale) ci ha divertito ed arricchito, forse grazie all’approccio che abbiamo deciso di adottare: semplicità, spontaneità, serietà – senza cadere nella seriosità che facilmente guida in direzioni sbagliate. 

Palladio a palla!, composto da nove vibranti brani, vincitore del bando “Per Chi Crea” di SIAE, con il sostegno del MIC, vuole essere un sentito omaggio a uno dei più grandi e visionari artisti della Storia con il valore aggiunto di essere stato realizzato attraverso un viaggio della mente e del corpo nelle terre venete dove Andrea Palladio nacque e diede corpo e anima alle sue opere, un viaggio nelle nove ville palladiane note in tutto il mondo per la loro sacrale bellezza. Come avete fatto, con la stessa versatilità con cui riuscite con le parole, autentici capolavori i titoli dei vostri brani, a “leggere” la musicalità, l’armonia, il timbro, il ritmo, l’estro, l’armonica eleganza con cui vibrano le forme, la geometria, il carattere compositivo, insiti nella materia che avete tradotto in musica? Come avete fatto, come riuscì mirabilmente a Palladio nel suo “sentire” architettonico, a raggiungere l’equilibrio nella gestazione del vostro corpus compositivo tra visione lineare ed estro, tra improvvisazione e armonizzazione? 

Francesca Remigi: Per far convergere l’architettura palladiana in musica abbiamo intrapreso un lavoro di “traduzione in suoni” di una selezione di 9 Ville Palladiane, in ordine come nel disco abbiamo Villa Malcontenta, Villa Angarano, Villa Badoere, Villa Capra La Rotonda, Villa Cornero, Villa Emo, Villa Poiana, Villa Barbaro e Villa Serego. Il tutto è iniziato con la visita ad alcune delle ville e con l’approfondimento e lo studio dei rispettivi disegni planimetrici. Da lì abbiamo individuato una serie di rapporti numerico-matematici (utilizzando come unità di misura il metro, la distanza tra una colonna e l’altra piuttosto che la scansione delle arcate all’interno delle facciate) che sono stati il punto di partenza per la creazione di serie intervallari, melodie, accordi, metriche di diverse durate e poliritmi che abbiamo adoperato come scheletro dei nostri brani. Andando a visitare le ville, abbiamo avuto anche un riscontro emotivo importante che è racchiuso inevitabilmente nel nostro lavoro discografico. Il tutto è poi stato ricucito e legato insieme dall’elettronica di Sergio e di Luca, e dalla pratica dell’improvvisazione non idiomatica. Penso che le contaminazioni elettroniche e il progetto audiovisivo creato da Sergio per Palladio a Palla! aiutino ad attualizzare il nostro concept e a colmare quel gap di cinque secoli che ci separa dall’epoca di Andrea Palladio, rendendo più accessibile la performance al pubblico di oggi. 

La musica jazz, il vostro marchio di fabbrica, anche richiamando la primitiva declinazione del be-bop, quanto ha influenzato lo spirito e la vis creativa della vostra ricerca musicale imbevendone l’essenza? 

Luca Zennaro: Luca: Come dicevo prima veniamo tutti dal jazz, ed è il nostro “common-ground”, nonostante questo credo che ognuno di noi con questo disco sia riuscito ad esprimersi liberamente, quindi senza limiti di stile e di linguaggio. Il motivo per il quale “Palladio a palla!” viene etichettato come “disco jazz” è che alla base di tutto c’è l’improvvisazione, che è l’elemento principale della musica che suoniamo. Detto questo, la caratteristica che rende questo progetto unico e originale è che l’improvvisazione viene fondata su strutture ispirate alle architetture palladiane, in poche parole suoniamo letteralmente le Ville Palladiane e improvvisiamo su di esse. 

Qual è il vostro rapporto con l’intelligenza artificiale? In che termini e misura potete immaginare di dialogare con essa? 

Paolo Peruzzi: Oggi digitali sono tante cose: i giornali, le sigarette, la produzione artistica, la direzione che prendono le nazioni pensando al futuro. L’intelligenza artificiale non è altro che un gioco umano, una creazione limitata di un qualcuno a sua volta limitato. Non è giusto bannarla, ed è importante rimanere consapevoli che può essere d’aiuto all’uomo e non viceversa. È anche giusto giocarci, perché no, anche per creare qualcosa che stimoli l’ascoltatore a riflettere sul ruolo che una parte di umanità sta assegnando ad essa. Noi abbiamo scelto di dialogare con l’AI attraverso un umano – aka Sergio Zacco – creative coder e artista, nonché caro amico che ha scelto di salire a bordo per questa esperienza con noi. Abbiamo affidato a lui la parte digitale creativa in questo progetto. Aggiungere l’ingrediente digitale ad un lavoro che inizia da delle ville del XVI secolo è stato stimolante e divertente. Un gioco, quello che vorrebbe essere la musica. 

Quali sono i vostri programmi futuri? 

Francesca Remigi: Saremo il 4 novembre a NOF a Firenze, il 5 al Binario69 a Bologna, il 7 al Dekadenz di Bressanone e chiudiamo il 2024 con una data al Torrione di Ferrara il 20 dicembre. Per l’anno prossimo abbiamo già qualche richiesta in forse ma per scaramanzia non ci sbilanciamo.

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INVITO STAMPA | Cinema e Arte, mercoledì 9 ottobre ore 11 a Palazzo Merulana conferenza stampa di presentazione della mostra “Roma nel Cinema a pennello”

INVITO STAMPA

In occasione della Festa del Cinema di Roma 

Palazzo Merulana 

sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi

gestito e valorizzato da Coopculture

 

è lieto di presentare la mostraRoma nel Cinema a pennello.
I bozzetti pittorici dei manifesti cinematografici,
da “Roma città aperta” a “La voce della luna”

Ideazione e Cura

Stefano Di Tommaso e Paolo Marinozzi

10 ottobre – 8 dicembre 2024

Anteprima per la Stampa: mercoledì 9 ottobre ore 11

L’esposizione,  inserita all’interno del palinsesto della Festa del Cinema di Roma e 

che  gode del contributo di SIAE  e del patrocinio di ANICA, 

 rende protagonista la città di Roma in maniera originale e inedita, 

ovvero nell’illustrazione cinematografica, con cinquanta bozzetti pittorici di grandi artisti, 

realizzati per la stampa tipografica dei manifesti.

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Le “Super Cavie” del Terzo Millennio. La recensione di Letizia Gariglio

Se nel libro precedente, Reietti, Rossella Monaco ci presentava un’umanità in serio pericolo di mutazione, ora, in Super Cavie, il processo ha già avuto luogo. La super-bio-tecnologia ha già realizzato pienamente la deriva transumanista del genere umano. Gli ibridi umanoidi ottenuti con impianti hi-tech passano da esaltati stati di soddisfazione per la loro nuova condizione di uomini-macchina a sentimenti di rimpianto per lo stato di uomini naturali di antica memoria. Gli esagerati, da una parte e dall’altra, non mancano mai, e vi è chi oscilla fra l’attaccamento al passato

della condizione umana, e l’esaltazione del feroce appetito di maggior tecnologia, più impianti, ancora più cheaps… Si riconfermano in questo libro altre scelte di stile già

La copertina della silloge di racconti di Rossella Monaco edita per i tipi di Cultura e dintorni Editore “Super Cavie. Racconti satirici di Transumanesimo e ‘Pornodistopia’”.

adottate dall’autrice nei suoi libri precedenti: il gusto per una accentuata sessualizzazione di personaggi e accadimenti, che può non essere gradita a una parte di lettori, il gradevole mescolamento di toni alti e bassi, di sacro e profano, di riferimenti altamente culturali insieme a stereotipie e modalità linguistiche dialettali: un mix che consente al lettore di riconoscere in modo certo le sue produzioni letterarie.

Il volume di Rossella scorre a grande velocità, se ne fa una fruizione al galoppo, sia perché il lettore è spinto da un torrenziale flusso di eventi, paradossi, trovate geniali, colpi di scena, sia perché il flusso ritmico narrativo scelto dall’autrice è molto veloce.

Si è tentati di affezionarsi ai personaggi anti-eroici che scorrono fra le pagine, ma non vi è il tempo necessario per una affiliazione affettiva, quando ecco che altri personaggi, altrettanto sfigati, prendono in corsa il posto dei precedenti, in una tragica farsa

fluviale. È fluido il ritmo di narrazione come lo è il caotico flusso degli eventi, dei ruoli sociali, dell’incessante e irrazionale avvicendarsi di fatti di questa era di fine kaliuga, caratterizzato da una condizione di polverizzazione atomica priva di consistenza, in cui l’unico parametro valido sembra rimanere la dispersione nella molteplicità e nel processo di dissoluzione.

I nostri grandi timori di uomini di terzo millennio, spaventati dalle narrazioni apocalittiche del mainstream, stretti nella morsa di imposizioni sanitarie e sociali non desiderate, preoccupati del futuro uso delle intelligenze artificiali, delle

Letizia Gariglio

nanotecnologie, dell’andamento della nostra società, fondamentalmente priva di moralità, tutti si ritrovano in questo volume, catapultati nella piena realizzazione di ogni più pessimistico timore.  La tragedia si colora di toni via via sempre più paradossali, in cui al caos perpetuo si mescola un’efficiente quanto inutile e perversa organizzazione di cose e di uomini.

Al mondo mediatico, onnipresente nei racconti, non può che fare gola la «prima scimmia con cervello umano» o «il primo uomo con corpo di scimmia», protagonista indiscusso insieme a un gruppo di super cavie, super eroi del transumanesimo, perfetti per suscitare l’interesse del mainstream e delle forme spazzatura ad esso care. C’è solo una condizione, anche lì, per poter essere ammessi fra le celebrità: sottostare pienamente alle convenzioni imposte dai gestori dell’informazione e delle regole della società.

Nella nostra vita reale odierna qualcuno ha già accettato di farsi impiantare microcheaps con i quali eseguire una serie di operazioni noiose della vita quotidiana e della burocrazia: non sono che piccoli anticipi su quello che probabilmente sarà il futuro della specie umana; nella vita delle Super Cavie, preconizzata da Rossella Monaco, la tessera bancomat è sostituita da una semplice strizzatina d’occhio, ma, ahimè, sarà di prossima realizzazione il cheap Final Destiny, che prevede il suicidio collettivo.

Non ci sarebbe alcun problema se non intervenisse l’assuefazione ai microcheaps, uguale a quella che si prova per le droghe. Allora le Super Cavie diventano insaziabili. Malgrado la profusione di impianti, proprio come noi, anche loro non sono indenni da una serie infinita di malattie, spontanee o procurate. Per esempio soffrono di «paraplegia del pensiero», che li fa ripetere all’infinito sempre gli stessi atrofizzati pseudo-ragionamenti; oppure soffrono di «personalità labirintica», e il soggetto agisce come un minotauro divoratore del pensiero unico, oppure è penalizzato da «ignavismo dantesco», con cui si sentono perseguitati da vespe e mosconi come nel III Canto dell’Inferno.

Nel mondo delle Super Cavie tuttavia un semplice raffreddore sarebbe impossibile: protetto da un certo numero di mascherine, infilate una sull’altre, i protagonisti sono certamente al riparo da ogni virus, ma stramazzano al suolo per mancanza d’aria. Come avvengono le cure nel loro mondo? Con i quantun dot, collegati direttamente con le basi mediche del Centro Umanitario per il tuo Bene (CUB). Le diagnosi si sprecano e ciascuno, con il proprio documento sanitario elettronico personale, sgomita con gli altri per prendere punti sulla scala sanitaria: pesti bubboniche, malarie perniciose, epilessie e cardiopatie gravi, si disputano un punteggio ragguardevole con forme incurabili di diabete e vanno a formare un bel pacchetto di punti insieme a un certo numero di altre malattie mortali.

L’organizzazione degli umani in gruppi perfettamente sincronizzati nei movimenti e nel pensiero unico è un gioco da ragazzi: l’élite che comanda i software è padrona del mondo e di tutta la popolazione del pianeta. Malgrado ciò nell’insieme la società delle Super Cavie è una società felice. Scrive Rossella Monaco: «Si potrebbe immaginare una società di schiavi orribilmente depressa, nulla di più lontano dalla realtà: gli esseri umani non sono mai stati così felici. Nei secoli di ubbidienza ai vari dittatori e padroni avevano la possibilità di ribellarsi, di erigere barricate, di essere originali, ed è stato proprio questo a renderli inquieti, infelici. Il libero arbitrio è estenuante».

Anche il gioco della guerra fa parte dei giochi voluti dall’élite, anzi è il gioco preferito. Quando la guerra si instaura con gli alieni, poi, può davvero rendere felici. Può produrre la sindrome di Stoccolma e far innamorare del nemico: in special modo del Capitano degli alieni Oronzyo Quoque. Gli alieni circondano la Terra da alcuni mesi e Oronzyo, apparendo in video ai terrestri, ha conquistato un posto nel loro cuore, una sorta di amore/odio, e li ha convinti persino a sacrificare i propri figli in una specie di ecatombe. Ora sta proponendo il sacrificio globale. Noi lettori ci rimaniamo malissimo quando scopriamo che il Capitano in realtà era un funzionario della Nasa che si fingeva alieno.

Finché gli alieni arrivano davvero presso i terrestri. E ci rimangono malissimo. Gli alieni, s’intende, ci rimangono malissimo, perché la Terra è ridotta a una pattumiera.

Quando, nel 2048, in Antropollene, incontriamo l’umanità sopravvissuta, l’umanità è divisa in tre generi fondamentali, suino bovino e volatile, cui si aggiungono alcune sottotipologie, come i Centauri, i Minotauri, gli Antropolli (da cui deriva il nome dell’era). I Minotauri si ritengono superiori ai figli di Circe, i Centauri affermano di possedere sangue blu, agli ovini non resta che belare, ma la vera élite intellettuale è rappresentata dagli Antropolli.

Non nego di ritenere che il racconto probabilmente più vicino alla realtà odierna sia LGBT+, in cui la pedofilia è ammessa, condizione che oggi, nella nostra realtà è in corso di realizzazione (con ottimi risultati ottenuti dai gruppi internazionali perseguenti la liberalizzazione della pedofilia). Scrive Monaco: «Legge 654, comma…: “Se un adulto fa delle avances a un minore non è un pedofilo, ma un ‘bambinone’, una persona non sviluppata completamente, rimasta cioè nell’età puberale” pur essendo il corpo invecchiato». Uno, insomma, che non bisogna far soffrire con delle critiche inadeguate. Nello stesso racconto, oltre al trastullamento sessuale con i minori, è desiderabile ogni forma di fluidità sessuale: è possibile sperimentare ogni stato, ogni gender, da quello gay a quello asessuato, da quello transessuale a quello queer, da quello lesbico a quello pansessuale… ed è possibile persino sperimentare l’antica condizione eterosessuale.

Esiste anche il genere canuomo o uomo-cane: dà grandi soddisfazioni alla sua padrona, anzi è l’uomo che lei ha sempre desiderato. E questa, finalmente, è in un certo modo una storia a lieto fine, perché quando i ladri assaltano la casa per rubare, sebbene il canuomo non sia in grado di difendersi, entra in scena il cane del vicino, un pericolosissimo gigantesco corso, che divora i ladri e salva il canuomo: nasce così un’amicizia per sempre.

In un mondo distopico in cui tutto è fluido l’apice è rappresentato dalla Fluid Family (è anche il titolo del racconto), in cui maternità e paternità sono surrogate: il coito un episodio del tutto inutile, tutto si fa in provetta. I bambini si ordinano à la carte: sesso, colore pelle occhi, altezza, ecc. ecc. Sentimenti, emozioni… tutto inutile. Tuttavia, anche in questo panorama di efficienza e razionalità può accadere l’imprevisto. Così un figlio scartato (a causa di un paio di occhi verdi) finisce nel programma di smaltimento, secondo la regola, in un centro di scarti umani. Ma nel racconto di Rossella accade che il figlio fallato, rifiutato da chi l’aveva ordinato (come una pizza), divenuto grande, scrive una lettera d’amore alla madre che l’aveva portato in grembo (la parcheggiatrice, nome in codice). L’impossibile avviene; la famigliola biologica si riunisce; è un vero peccato che nel salotto televisivo il loro incontro venga distrutto dalla cattiveria del pubblico.

Nel mondo distopico delle Super Cavie persino gli Angeli, venuti sulla Terra per offrire un’ultima possibilità di salvezza, vengono sbeffeggiati e presi per matti. In ospedalizzazione forzata, l’Angelo venuto in aiuto degli umani, si trova immerso in un ambiente ospedaliero dove medici e infermieri fanno bottino di braccia, gambe… e ali! Il povero angelo si immerge in un mondo di allucinazioni, finendo col sognare di consegnare pizze in motorino per i gironi infernali della Divina Commedia. In seguito diventerà il personaggio di un blog.

Inutile dire che alla fine gli umani si estingueranno, ma non come conseguenza di tutte le loro scempiaggini, come si potrebbe pensare, ma a causa della caduta di un meteorite sulla Terra. Sul nostro pianeta sopravviverà una sola forma di vita: gli scarabei stercorari, che come è noto si nutrono di merda.

Letizia Gariglio è giornalista, scrive regolarmente su riviste di cultura articoli di teatro, arte e sostenibilità. È autrice di testi teatrali e di performances che hanno partecipato a rassegne; brevi saggi su aspetti simbolici dell’antropologia e della mitologia.

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