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“Ho rapito Paolo Mieli” sarcastico, dissacrante e surreale monologo di Diego Frisina sul potere e la capacità di persuasione dei mezzi di informazione in prima assoluta a Fortezza Est dal 30 gennaio all’1 febbraio
Ho rapito Paolo Mieli
di e con Diego Frisina
regia di Mario Pizzuti e Diego Frisina
sound design Alessandro Scorta e Gianluca Fraddosio
animazioni Marina Angelucci
co-prodotto da Fortezza Est
Fortezza Est
30 – 31 gennaio – 1 febbraio 2025 | h. 20:30
Debutta in prima assoluta a Fortezza Est dal 30 gennaio al 1 febbraio Ho rapito Paolo Mieli sarcastico, dissacrante e surreale monologo scritto, diretto ed interpretato da Diego Frisina, con la regia firmata anche da Mario Pizzuti.
Diego Frisina è un giovane uomo dall’acuto senso critico che cerca costantemente di ampliare e integrare la sua visione del mondo. Un giorno, sopraffatto dal senso di impotenza di fronte alla faziosità dei mezzi di informazione e spaventato dalla prospettiva di una nuova guerra mondiale, decide di compiere un gesto estremo: rapire il noto giornalista Paolo Mieli. Le difficoltà che incontrerà come novello terrorista saranno diverse e impreviste: dal trovare un modo di far pervenire le sue ragioni ai mezzi di informazione, a come preparare un cappuccino alla soia per far fronte all’intolleranza al lattosio di Paolo Mieli.
Le cose prenderanno una piega imprevista quando, a seguito di una incontrollata reazione geopolitica, il rapimento di Paolo Mieli porterà il mondo sulle soglie di un conflitto mondiale. Diego, nel tentativo di arrestare l’escalation militare da lui accidentalmente innescata, scoprirà il sordido intreccio che lega la stampa al potere politico e finanziario.
La spaccatura è specialmente evidente nei mezzi di informazione, siano essi giornali o trasmissioni televisive. In reazione a questo sistema, che non è così improprio definire corrotto, è stato pensato e scritto questo spettacolo. Anche se pensato non è la parola adatta: il testo si è formato nell’organismo del suo autore come una reazione immunitaria ad un corpo estraneo; un corpo estraneo che i più non faticheranno ad identificare anche dentro sé: un profondo senso di sfiducia, di assenza di prospettive e rappresentanza, la disarmante sensazione di essere costantemente manipolati, dirottati, ingannati, mentre il mondo galoppa verso un disfacimento che sembra inarrestabile.
“Paolo Mieli mi guarda, io lo guardo. Mi chiede cosa voglio, gli rispondo -Giustizia-. Mi chiede se sono pazzo, gli rispondo che non sono mai stato così lucido. Mi dice che ha paura, gli dico che fa bene, la paura è una reazione adeguata. Lui si mette a singhiozzare e io sento una fitta al cuore, evidentemente non l’ho indurito abbastanza, avrei dovuto guardare più episodi di “Piazza Pulita””.
Come si intuisce lo spettacolo è una satira oraziana, dove il crescendo di assurdità delle vicende che vive il protagonista ha sempre lo scopo di smascherare alcuni aspetti della società occidentale contemporanea. Un one-man show che strizza l’occhio alla stand up comedy, pur non rinunciando mai allo storytelling e ai diversi mezzi espressivi che il teatro offre per riuscire a veicolare contenuti ed esperienze.
Lo spettacolo è uno dei vincitori del bando “Pillole #tuttoin12minuti” indetto da Fortezza Est.
Ho rapito Paolo Mieli
30 -31 gennaio – 1 febbraio 2025 ore 20:30
Fortezza Est Stagione Teatrale 2024/25
SIAMO ARGENTO VIVO – Mutevoli, inquieti, imprevedibili
via Francesco Laparelli, 62 Roma – Tor Pignattara
Orario Spettacoli giov- ven-sab ore 20:30
biglietto unico 12.00€
info e prenotazioni mail prenotazionifortezzaest@gmail.com
| whatsapp 329.8027943| 349.4356219
Ufficio Stampa: Eleonora Turco eleonoraturco.press@gmail.com 329.80.279.43
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Piena solidarietà a Paola Villa. Nessuno spazio alle intimidazioni
Piena solidarietà a Paola Villa. Nessuno spazio alle intimidazioni
Il mazzo di rose lasciato sul parabrezza dell’auto dell’ex Sindaca di Formia Paola Villa è un chiaro gesto intimidatorio. Seguo da tempo l’azione antimafia dell’attuale Consigliera comunale ed esprimo profonda preoccupazione per quanto successo.
Le cronache, le inchieste, le indagini e le sentenze ci rimandano un quadro chiaro di vasti territori della Regione Lazio infiltrati dalla criminalità organizzata ed è dovere della politica pulita e trasparente non distogliere l’attenzione su questi gravissimi episodi e non lasciare sole le persone che si adoperano per la legalità e contro le mafie, come Paola Villa.
Danilo Cosentino (Segretario Sinistra Italiana Lazio)
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Fondazione Boscacci | Oggi la presentazione della Fondazione alla Camera dei Deputati
l nodo di Salomone nel logo, la saggezza alla base dell’azione.
Nasce la Fondazione Boscacci
La presentazione oggi alla Camera dei deputati
Sviluppare e divulgare studi, ricerche e approfondimenti mirati a sensibilizzare su temi di interesse sociale con il coinvolgimento diretto degli stakeholder di settore, favorire un corretto dialogo Istituzionale, formare correttamente nel Public Affairs. Nasce con questo scopo la Fondazione Boscacci.
Roma, 21 gennaio 2025 | La Fondazione sarà presentata oggi, mercoledì 22 gennaio, alle ore 10.00, a Roma presso la Sala Stampa della Camera dei deputati, grazie all’interesse e alla sensibilità verso i temi trattati dell’On. Francesco Ciancitto, dal suo fondatore e presidente, Fabio Boscacci, professionista del Public Affairs specializzato nel settore farmaceutico. Previsti inoltre gli interventi degli Onorevoli Luciano Ciocchetti, Simona Loizzo, Matteo Rosso, del Prof. Vincenzo Baglieri dell’Università Bocconi, del Prof. Federico Lega dell’Università di Milano, e dell’Esperto nelle strategie di attuazione del PNRR – Missione 6 Salute per il Ministero della Salute, Andrea Costa. La presentazione sarà trasmessa in diretta dalla WebTV della Camera dei deputati.
Tra le Partnership attuali della Fondazione, Golem Multimedia, MInter Group e Mondo Internazionale.
Think tank dal Comitato Scientifico altamente qualificato, con il suo Laboratorio di Comunicazione e il suo Centro Studi la Fondazione perseguirà l’obiettivo di formare e supportare accanto a quello di solido punto di riferimento, con i suoi membri – parlamentari, docenti universitari, professionisti, clinici di fama internazionale –, per il dialogo Istituzionale, in campo sociosanitario e non solo, favorendo il coinvolgimento attivo delle diverse componenti della società civile.
La Comunicazione al centro di questo processo anche per la Fondazione che infatti mette in campo fin da subito giornalisti e professionisti della comunicazione e delle relazioni pubbliche e istituzionali, per offrire strumenti comunicativi efficaci ai fini del raggiungimento degli obiettivi via via prefissati, con percorsi innovativi, podcast e girati multimediali. Accanto a questo promuoverà confronti in presenza e talk con i decisori pubblici con il coinvolgimento dei media tradizionali ai fini della più ampia copertura e capacità di raggiungere il pubblico interessato.
Capacità predittiva sui bisogni di aziende ed enti e informazione scientifica adeguata e aggiornata caratterizzeranno invece l’attività del Centro Studi della Fondazione Boscacci, con attenzione ai temi di politica, geopolitica e diplomazia.
Nasce così, con La FONDAZIONE BOSCACCI, uno strumento aggiuntivo e completo, a disposizione di chi abbia a cuore trasparenza, verità, democrazia, etica e dialogo come basi del proprio ruolo e della propria attività all’interno della complessa e conflittuale società odierna.
_______________________________
Comunicazione FONDAZIONE BOSCACCI
T. 339-5785378
e-mail: dianadaneluz410@gmail.com
e-mail: info@boscacci.it
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Esce oggi “Sublimazione Fallita”, il nuovo disco di Metronautica. Trentatreesima produzione di nusica.org innovativa associazione culturale ed etichetta musicale molto attiva nella promozione e nel supporto di artisti innovativi
E’ uscito oggi Sublimazione Fallita, il nuovo disco di Metronautica.
Un viaggio nella nebbia esistenziale. Una consapevolezza che procede dal dubbio, nell’enigmatica simbiosi di dodecafonia, serialità, improvvisazione radicale, Free Jazz e musica elettronica. Trentatreesima produzione per nusica.org, associazione culturale che promuove e supporta artisti innovativi. Il nuovo lavoro di Metronautica, in uscita in formato digitale e fisico il 18 gennaio 2025. L’uscita del disco è anticipata dalla pubblicazione del singolo 2C il 10 gennaio.
È un percorso multiforme quello intrapreso da Metronautica in Sublimazione fallita, nuovo disco in uscita il 18 febbraio 2025 per l’etichetta musicale nusica.org.
Il titolo già condensa il senso di un’operazione condotta sul filo dell’esplorazione e di una nuova consapevolezza, laddove i tentativi di categorizzazione risultano fallaci, o quantomeno parziali.
È la mutevolezza il grande fuoco del disco, l’idea che sia possibile superare lo scarto tra realtà e definizione univoca per andare oltre, per esplorare nuovi confini. Così l’arte, che nella concezione di Metronautica (collettivo nato nel 2021 da un’idea del trombettista Michele Tedesco e del pianista Luca Dalla Gasperina) non è mai mera contemplazione ma strumento d’azione, di interpretazione del proprio sé e del mondo.
Suggestivi e colti i riferimenti a Italo Svevo e Miguel De Unamuno, che rispettivamente ne La coscienza di Zeno (1923) e in Niebla (1914) ragionano sulle crepe che solcano la superficie del quotidiano, sull’inganno del concetto di normalità, o meglio di normatività.
Così Sublimazione Fallita si pone come un tentativo di “disordine”, come volontà di destabilizzare nell’intento di affermare una propria identità, limpida ma camaleontica: un viaggio attraverso una nebbia esistenziale per giungere a una consapevolezza interiore scaturita dal dubbio, in grado – a sua volta – di generare e proporre nuove soluzioni.
Il tutto, musicalmente tradotto in una Suite per sei strumenti che vede la costante simbiosi di elementi stilistici propri della serialità, della dodecafonia, dell’improvvisazione radicale, del “Free Jazz” e della musica elettronica
Michele Tedesco ha 27 anni ed è un musicista di origini classiche passato poi al pop e al jazz, giungendo, infine, alla contemporanea. Partecipa a varie trasmissioni televisive sulle reti Rai, come prima tromba, e Mediaset. Suona con artisti italiani e stranieri tra cui Fabrizio Bosso, Mauro Beggio, Georgios Tsolis ,Maria Schneider e altri ancora. Incide album per Emme Records, New Interplenetary Melodies, Blue Serge, Cose Sonore, Sony Music, Dodicilune e altre. Finalista in diversi concorsi quali Chicco Bettinardi, Massimo Urbani,Roma Jazz Contest, Barga Jazz Contest. Partecipa a festival jazz nazionali ed internazionali quali Sile Jazz, Treviso Suona Jazz, Garda Jazz, Valdobbiadene Jazz e Inntoene Jazz. Sotto il profilo compositivo, le prime produzioni si ispirano ad un carattere di natura post- bop, per poi procedere verso composizioni da un sempre più sentito schema contrappuntistico, fuso a sonorità sia acustiche che elettriche con una, si potrebbe definire, quasi costante inclinazione per la musica seriale e atonale, frutto di una passione,nata durante gli studi pianistici, per autori come Arnold Schoenberg, Alban Berg e Anton Webern.
Luca Dalla Gasperina, nome d’arte Digi, scopre la passione per la musica fin dalla tenera età: fisarmonicista prima, pianista pop, rock e jazz poi, ama destreggiarsi fra vari stili pescando in maniera estemporanea dal proprio bagaglio culturale e musicale. Lo spazio lasciato all’improvvisazione è rilevante, nell’intento di dare sempre nuova vita alle esecuzioni. Attualmente è cantante e tastierista, oltre che compositore e arrangiatore, per Altera Nexa, progetto jazz-rock padovano, e pianista e compositore per Metronautica, quartetto post bop veneto.
Federico Lincetto, bassista e contrabbassista di provata esperienza musicale, approfondisce lo studio del basso elettrico con Alain Caron e Alessandro Fedrigo, e del contrabbasso con Francesco Angiuli e Marco Privato. Partecipa nel 2011 e nel 2017 ai seminari di Umbria Jazz Clinics, sotto la guida di Oscar Stagnaro, ricevendo nel 2017 il riconoscimento “Recognition of Outstanding Musicianship” dal Berklee College of Music (Boston). Nel 2022 arriva secondo al concorso “Bettinardi “di Piacenza con la formazione “Nameless Quartet”. Nel 2023 entra a far parte del progetto del pianista Marcello Tonolo “Italia Standard”. Attualmente si sta formando presso il conservatorio Pollini di Padova, con i docenti Marc Abrams, Andrea Lombardini, Marcello Tonolo, Michele Polga e Simone Graziano.
Thomas Osho Zausa ha iniziato a studiare musica all’età di 10 anni alle scuole medie. Inizia lo studio della batteria all’età di 12 anni, proseguendo gli studi privatamente con vari maestri fino all’età di 21 anni, quando si iscrive al corso accademico di batteria & percussioni jazz presso il conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto. Qui ha proseguito gli studi, diplomandosi nel 2024. Approfondisce ulteriormente la conoscenza dei vari strumenti attraverso lezioni, seminari e clinic di maestri italiani e internazionali. Nel 2022, con il progetto “Nameless Quartet”, vince il secondo premio nella sezione gruppi del Concorso nazionale jazz “Chicco Bettinardi” di Piacenza. Nel gennaio 2023 ha pubblicato il suo primo album con il progetto/quartetto “Metronautica” (prima “Nameless Quartet”). Nell’agosto dello stesso anno il progetto viene selezionato tra i quattro finalisti del concorso nazionale “Barga Jazz”. Dal 2020 svolge l’attività di insegnante in diverse scuole. Suona spesso in diverse formazioni, soprattutto in ambito jazzistico.
- 1A_1b (03:18)
- Ambient 1 (03:25)
- Ambient 2 (02:48)
- 1C (00:15)
- Ambient 3 (04:47)
- 1D_2A (00:15)
- Ambient 4 (06:33)
- 2A BIS (00:06)
- 2B (00:26)
- Ambient 5 (09:27)
- 2C (00:33)
- 2D (04:09)
- 3A (01:49)
- Ambient 6_3A (05:34)
Michele Tedesco | tromba, composizione, regia audio
Luca Dalla Gasperina| tastiere
Federico Lincetto | basso
Thomas Osho Zausa | batteria 1
Guests
Lorenzo Cucco | sax
Gian Ranieri Bertoncini | batteria 2, rec, elettronica, post produzione, mix,
master e coordinatore regia audio
Registrato nel Gennaio 2024 da Gian Ranieri Bertoncini presso
“Bertoxi Studio”, Santorso (VI)
Cover by Gian Ranieri Bertoncini
Foto by Lorenzo Badin
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Il Maestro italiano Stefano Miceli nel Duomo di New York per dirigere il celebre “Requiem” di Mozart con la sua New York Academy Orchestra.
New York, 14 gennaio 2025 | Sarà il Maestro Stefano Miceli, pianista e direttore d’orchestra italiano, ma residente a New York, a dirigere una delle pagine più significative della storia della musica, la Messa da Requiem KV 626 di Wolfgang Amadeus Mozart per soli, coro ed orchestra, nel Duomo più conosciuto al mondo, la Cattedrale di San Patrick sulla Quinta Avenue nel cuore di Manhattan.
“Sono molto felice di questa notizia – commenta Stefano Miceli – poiché questo concerto sintetizza l’impegno, il dialogo e la volontà di costruire un ponte tra i giovani, la fede, l’Italia e New York. Per quanto abbia già diretto il Requiem di Mozart con l’orchestra da camera della Scala e della Fenice di Venezia, questa occasione – continua il Maestro – rappresenta un debutto importante presso uno dei luoghi di culto più significativi al mondo e ringrazio vivamente il Rettorato di San Patrick, il Direttore Musicale della Cattedrale Jennifer Pascual ed il giovane e virtuoso sacerdote don Luigi Portarulo della Diocesi newyorkese, con i quali mi sono confrontato direttamente sul significato importante di questo concerto, che si terrà il 6 novembre 2025 in occasione delle settimana delle festività religiose”.
Il Maestro Stefano Miceli guiderà la New York Academy Orchestra, compagine sinfonico orchestrale da lui stesso voluta e che per l’occasione accoglierà anche musicisti italiani di primo ordine.
“La musica – conclude Miceli – é la lingua dello spirito. Fa vibrare allo stesso modo sia chi la produce sia chi l’ascolta, e quando avviene in un luogo di culto, si trasforma in un dono!
______________________________
Diana Daneluz
X Ufficio Stampa del Maestro Stefano Miceli
Appia Entertainment Productions, LLC – USA
e-mail: appiaproductions@gmail.com
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La recensione di Luisa Tramontana alla silloge poetica di Luca Carbonara “Giallo grano i capelli tuoi” edita per i tipi di Cultura e dintorni Editore
Le poesie di Luca Carbonara, brevi ma molto intense, ci regalano versi di un poeta che si rivela piuttosto come pittore dell’amore per la donna e per la natura.
Possiamo vedere con gli occhi dell’anima immagini rubate alla natura: una stella, l’aurora, la luce, il vento, la spiaggia, il mare, una farfalla, un mandorlo in fiore, la notte siderale, petali di luce, occhi di tigre e di falco, le lucciole, la luna. In ogni poesia, quasi in ogni verso, c’è il mondo allo stato naturale, avvicinato e paragonato, anzi immedesimato e immerso nella donna amata.
La natura con varie sfumature partecipa all’amore del poeta per una ragazza che viene perfino identificata con il divino: una donna vista come un giovane virgulto che all’aurora fa risplendere sul mondo la sua luce bianca, e per questo anche (quel) dio che l’ha generata e resa pura, la ama in quanto lei si manifesta come lo specchio di una bellezza che non si può neanche raccontare con parole umane: specchio che riflette la luce divina paragonabile al sole, che con i suoi raggi invia i suoi segnali luminosi a lunghe distanze, sulla terra e sull’umanità intera. Specchio che con l’immagine riflessa e trasparente della donna fa intravedere il divino, l’eterno, l’immutabile; non lo specchio attraverso il quale vediamo la realtà per come è, o lo specchio come simbolo di precarietà e fugacità del tempo, oppure come quello magico che ci fa intravedere quello che vorremmo. Lo specchio che ci mostra Luca Carbonara è diafano, chiaro, limpido e trasparente, ci permette di scoprire l’anima di una stella, è uno specchio di luce dove anche il cuore risplende come un brillante. La natura nelle sue manifestazioni anche più piccole, quasi invisibili, è sempre emanazione diretta del divino, tanto che perfino le foglie, nelle cui venature risiede proprio l’essenza divina, possono essere definite “celestiali”.
La donna stessa è pura essenza di luce, è emanazione del respiro ancestrale della vita, è figlia della notte in cui è avvenuta la creazione: i due opposti, luce e buio, non si contrappongono mai, al contrario sono entrambi partecipi della divinità della donna, sono i due elementi che danno la vita al mondo nella pace di una spiaggia dove le tempeste sono sconosciute.
Il poeta lancia sprazzi di parole, si diverte con giochi di luce, mostra immagini di una delicatezza infinita, che ci fanno intuire la divinità della donna, senza mai descriverla con caratteristiche specificamente umane, piuttosto rendendo la sua visione quasi trasparente, diafana, eterea, intoccabile e impalpabile: la donna vestita di aurora, con i colori della primavera tra i capelli, che si muove in spazi sublimati dalla sua presenza, spazi che accarezzano “audaci” i suoi movimenti aggraziati. Il poeta vorrebbe nascondersi negli angoli bui della bocca della donna, e baciare le sue labbra come un naufrago nel mare dell’oblio, dimentico del mondo, e parlare al cuore della donna, nella notte che brilla di stelle innamorate. Stelle che illuminano la notte e giorno che senza la donna è senza vita ed è solo ombra: il giorno si rianima solo davanti alla bellezza del viso della donna, per questo notte e giorno sono continuamente in lotta per la luce che emana dalla donna, e la sua bellezza è il respiro dell’eternità.
Il poeta rivela una tale maestria nella scelta, nella cura e nella posizione stessa delle parole per mostrarci il suo amore, il candore del suo sentimento e la bellezza della donna immersa nella natura che la trasposizione della poesia in prosa appare molto distante dallo spirito del poeta, in quanto cancella ogni profondità di immagini e di sentimenti, lasciando il lettore quasi indifferente.
“Ginevra respiro di una stella
la mela del peccato sei tu stilla
di luce che rosso vive le labbra
un cuore disegnano piccole le
tue mani contengono il destino
umbratili i tuoi occhi sfidano
nude le gambe sono fili d’oro
che brillano come spighe di grano
maturo non sarà mail il tempo della
mietitura il tuo ma della bellezza
fino allo sfinimento del tramonto”
Ciò che rimane dopo la lettura della poesia sono i colori vivi che il poeta associa ai vari elementi dell’amore e della natura. Colori che nei versi del poeta rifulgono, mentre nella parafrasi perdono la loro vitalità.
Ginevra, sei come il respiro di una stella,
Tu sei la mela del peccato, (sei una) stilla di luce (che si posa sulle) labbra
Vive che disegnano un cuore rosso,
le tue mani piccole contengono il destino (che anche) i tuoi occhi umbratili
sfidano,
le gambe nude sono fili d’oro che brillano come spighe di grano maturo
non verrà mai per te il tempo della mietitura ma la tua bellezza (durerà) fino alla fine del mondo.
Immortalità della bellezza e amore eterno: questi sono i motivi principali che il poeta vuole proclamare, e sono espressi attraverso simboli e colori: il rosso del cuore, il giallo oro del sole e del grano maturo, il bianco della luce; la bellezza della donna è una tentazione per il genere umano, la grandezza della donna si misura dalle mani piccole che contengono in sé tutto il destino del mondo, la sua bellezza non sarà mai falciata via, ma si perpetuerà in eterno fin quando splenderà il sole.
Negli ultimi versi della raccolta ritorna il colore giallo del grano, ma questa volta è il giallo dei capelli della donna amata, capelli che sono sovversivi come i pensieri (immagine che ci rappresenta la donna come una rivoluzionaria), e allo stesso tempo audaci nel vento impetuoso (capaci di sfidare le avversità), nel vento che libera la mente ( nelle avversità e nelle tempeste della vita si apre la mente, essa viene forgiata alla libertà), mente che palpita di peccati e di virtù (non è il corpo che si lascia andare alle trasgressioni e poi si ricompone nella virtù, ma è nella mente che palpitano, respirano, si avvertono il desiderio di compiere peccati ma anche la disposizione dell’animo volta a fare bene e a redimersi).
Giallo grano i capelli tuoi
Sovversivi come i pensieri
Audaci nel vento impetuoso
Che libera (è) la mente
Palpita di peccati e di virtù.
Un amore potente, immutabile ed eterno, libero e audace, trasgressivo e pieno di desiderio, soave e dolce, naturale e divino: questo è l’amore che il poeta ci vuole raccontare, per cui vale la pena vivere.
Luisa Tramontana
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Il film palestinese “From Ground Zero” distribuito da Revolver nella short list degli Oscar 2025
Il film palestinese From Ground Zero distribuito da Revolver nella short list degli Oscar
Il film su Rotten Tomatoes ha una media del 96%, ed è tra i favoriti alle nomination. Il regista Michael Moore è produttore esecutivo
Il film From Ground Zero entra nella short list dei candidati agli Oscar 2025. La pellicola palestinese è distribuita in Italia da Revolver, e la short list è stata annunciata ieri dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
“Il film è valido e sta uscendo in diversi Paesi, in un momento molto delicato dal punto di vista mediatico” afferma il distributore Paolo Maria Spina. “Ovviamente essere nella quindicina è un riconoscimento importante, ma sapevamo che il distributore nord-americano WaterMelon da Chicago, stesse svolgendo un ottimo lavoro promozionale al film in tutti gli States e in California, dove è stato proiettato con ottima accoglienza al festival di Palm Springs”
From Ground Zero ha ottenuto su Rotten Tomatoes – raccoglitore di recensioni che funge da termometro per le nomination degli Oscar – un punteggio di 96%: si affianca alle altre quattordici pellicole selezionate dai votanti dell’Academy. Le candidature per la 97a edizione degli Academy Awards saranno annunciate domenica 19 gennaio 2025, posticipate di due giorni a causa degli incendi di cui Los Angeles è vittima. L’edizione degli Oscar si terrà domenica 2 marzo 2025 al Dolby® Theatre presso l’Ovation Hollywood.
From Ground Zero è composto di ventidue cortometraggi, concepiti sia in chiave documentaristica che in forme narrative a soggetto. Qui si mostra la vita quotidiana nella gigantesca tendopoli formata da oltre un milione di sfollati dalle macerie fumanti della città di Gaza. E’ una testimonianza, quasi unica nella sua esposizione, della situazione contingente e dello stato d’animo di un intero popolo. I corti sono diretti da ragazze e ragazzi della striscia di Gaza, tra i 19 ed i 28 anni, in parte allievi della scuola di cinema organizzata dalla Fondazione Masharawi in Palestina. I corti compongono uno spettacolo di 1h 55′, che oscilla tra cinéma vérité e finzione poetica. È prodotto da Rashid Masharawi e Laura Nikolov.
Il regista Michael Moore – – vincitore dell’Oscar nel 2002 con Bowling a Columbine – si è associato come produttore esecutivo del film. “Questi registi palestinesi hanno compiuto un miracolo cinematografico. Hanno realizzato un film brillante nel mezzo di quello che Amnesty International e Human Rights Watch hanno ora dichiarato un genocidio – afferma – le uniche armi che Rashid e questi 22 coraggiosi registi palestinesi a Gaza hanno sono le loro telecamere e la loro creatività. Nessun regista, scrittore o artista dovrebbe mai dover raccontare la storia del proprio sterminio”.
Revolver distribuisce in sala e per i diritti Tv e VoD il film “From Ground Zero sul territorio Italiano. La produzione è di Masharawi Film Fund, Coorigines Production. Il film è stato presentato ufficialmente al Torino Film Festival, al MedFilmFest di Roma, al Gender Bender di Bologna, a Taormina, quindi a Corto Dorico. La première mondiale ufficiale si è svolta al festival di Toronto lo scorso settembre 2024, ma già precedentemente il film era stato presentato in vari festival europei, tra i quali Taormina, quindi programmato presso altri importanti eventi internazionali, tra i quali Sarajevo, Salonicco, Montpellier, Istanbul, Valencia, il Cairo, Orano, Red Sea, diversi festival sui Diritti Umani, tra i quali l’UNESCO Fest di Parigi, e sarà ufficialmente presentato anche a Buenos Aires, Oslo, Malmoe, e svariati altri appuntamenti mondiali.
Revolver, sta coproducendo il sequel, dal titolo From Ground Zero + , formato da 4 cortometraggi narrativamente più impegnativi, da 25′ ciascuno, (il primo è già in montaggio, il secondo in realizzazione. nella tendopoli di Rafah, a sud di Gaza). Ne sarà realizzata la post produzione presso il nuovo Consorzio di Laboratori ad Ancona, “Lanterna Rossa”. Sarà una coproduzione: Palestina, Francia, Italia, Giordania, EAU; pronta per l’inizio d’ autunno 2025, con già l’interesse di importanti distributori internazionali europei.
Il distributore USA è “WaterMelon Pictures” che lo sta distribuendo presso eventi, sale e festival locali in Nord America, svolgendo la necessaria promozione pre-Oscar in California. Inoltre, sono in corso trattative di vendita presso importanti piattaforme e broadcasters americani, dove dovrebbe approdare successivamente al circuito-theatrical.
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Un film sui N.E.E.T. e la leva obbligatoria: una commedia italiana che sfida le convenzioni
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Debutta in prima assoluta a Fortezza Est dal 16 al 18 gennaio “Speed” un flusso di coscienza che attraverso la storia di un ragazzo gay, tra droghe e relazioni violente, indaga nel profondo dell’animo umano.
SPEED
Con Maziar Firouzi
Di Roberto Simonte
Produzione La camera rossa
In collaborazione con Fortezza Est
FORTEZZA EST
16-17-18 Gennaio 2025| h. 20:30
Dal 16 al 18 gennaio debutta in prima assoluta a Fortezza Est Speed la prima produzione targata “La camera rossa”, nuova realtà milanese fondata da Paolo Panizza, Maria Luigia Gioffrè e Roberto Simonte. Il progetto performativo, co-prodotto da Fortezza Est, a seguito del bando Pillole #tuttoin12minuti, è un’autonoma trasposizione dell’ “In exitu” di Testori, e vede in scena il performer Maziar Firouzi.
Speed racconta il percorso di un ragazzo gay in una città come Palermo che nasconde le proprie diversità, ma al tempo stesso le abbraccia senza remore.
Eppure, lui fugge dalla città, dalla madre dal culo flaccido esposto, una madre ormai perennemente sdraiata su un divano in attesa che il padre torni. E così in una fredda Milano cercherà l’amore nei bagni degli autogrill, nelle discoteche, prostituendosi per permettersi le droghe. Le conosce tutte, ce le racconterà tutte.
Sino alla fine, quando stanco di questo suo perdersi tra droghe e relazioni violente, causerà un disagio al transito della metropolitana. Il testo, marcatamente non teatrale, si muove in una narrazione non lineare, tra liricismi e affondi emotivi.
Una performance a tratti estranea alla forma teatrale, che interagisce con gli spettatori, con i quali il performer dialoga costantemente, verbalmente e fisicamente, ed ai quali è affidata l’evoluzione narrativa stessa.
Speed è un flusso di coscienza che attraversa il profondo dell’animo umano, le viscere, i bassi fondi, le debolezze. In una storia che potrebbe appartenere a chiunque, senza età, e senza luogo.
La visione dello spettacolo è consigliata ad un pubblico maggiorenne.
Paolo Panizza Si è formato come attore presso la Stella Adler Studio of Acting di New York City e al Centro Teatro Attivo di Milano, e come physical performance maker nel programma CPPM (Contemporary Physical Performance Making) a Tallin. In teatro ha recitato in produzioni come: Terrore e miseria del terzo reich e La cucina di Wesker, al teatro Franco Parenti per la regia di Fabio Cherstich. Ha lavorato come assistente alla regia di Lara Franceschetti, Fabio Cherstich, Mattia Giorgetti, Mariano Furlani e anche nell’opera per James Conway (English Touring Opera). Nel 2021 è finalista (co-regia con Agnes Oberauer) per l’open call internazionale under40 per performance site-specific alla Biennale di Venezia College 2021. Nel Luglio 2022 è finalista alla Biennale di Venezia College per Registi under35 con Ratti – Talent Show per un’Apocalisse con finale aspettacolare. Nel 2024, a seguito di due residenze (a Sarzana presso spazio NIN e a Barcellona presso NAU IVANOW) mette in scena Ratti nella sua forma definitiva presso il Teatro OUTOFF a Milano con il sostegno di MOVIN’UP SPETTACOLO – PERFORMING ARTS 2023/2024, a cura di MIC Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo e GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani insieme con Regione Puglia – TPP Teatro Pubblico Pugliese e con GA/ER – Associazione Giovani Artisti dell’Emilia Romagna.
Maziar Firouzi Attore e performer italo-iraniano. comincia col teatro a palermo a 12 anni. A 18 la prima esperienza cinematografica con Raoul Ruiz, a 21 Emma Dante con “Via Castellana Bandiera”, e poi ancora a 22 Sebastiano Riso con “Più buio di mezzanotte”, Gianfranco Cabiddu con “La stoffa dei sogni”, a 23 Salvo Cuccia con “Lo scambio”. A 24 anni decide di fermarsi e studiare, lo fa con Pierfrancesco Favino nella sua neo formata scuola: L’oltrarno, a Firenze. Dopo tre anni di studio matto e disperatissimo si porta con se il metodo Meisner e il lavoro sulla voce di Kristine Linklater che diventano i strumenti principali del suo bagaglio. Ritorna sugli schermi con “Io sto bene” di Donato Rotunno, e con “Romulus 2”, “Shotgun” di Marta Savina e “Spaccaossa” di Vincenzo Pirrotta. Parallelamente la sua passione per l’arte lo porta a collaborare con: Industria Indipendente, Rä di Martino, Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, Diego Gualandris, Francesco Pedraglio, Alterazioni Video e i Masbedo
SPEED
16-17-18 Gennaio ore 20:30
Fortezza Est Stagione Teatrale 2024/25
SIAMO ARGENTO VIVO – Mutevoli, inquieti, imprevedibili
via Francesco Laparelli, 62 Roma – Tor Pignattara
Orario Spettacoli giov- ven-sab ore 20:30
biglietto unico 12.00€
info e prenotazioni mail prenotazionifortezzaest@gmail.com
| whatsapp 329.8027943| 349.4356219
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