Terzo capitolo della serie di libri gialli della collana Brividi&Suspense di Cultura e dintorni Editore dedicati alle indagini della giovane detective Judith Lay la brillante protagonista nata dalla fantasia e dalla penna della scrittrice romana Chiara Panzini. I primi due libri, Sotto anestesia. Indagine di una detective per caso e La testimone. Le indagini della giovane detective Judith Lay, pubblicati rispettivamente nel 2017 e nel 2021, disegnano già a tutto tondo contorni e caratteristiche ben definiti destinati a rimanere indelebili nella mente come nell’immaginario dei lettori. Indissolubilmente legata per averci vissuto e fatalmente attratta dal mondo anglosassone con echi d’oltreoceano, Chiara Panzini, ambientando dunque tutti i suoi romanzi gialli nel Regno Unito e utilizzando la narrativa in prima persona, particolare che ancor più potrebbe far pensare alla protagonista come al suo alter ego, dà vita al personaggio principale caratterizzandolo sia fisicamente che psicologicamente: una giovane donna dei nostri tempi indipendente, determinata e volitiva e, insieme, molto sensibile con le sue fragilità e insicurezze, tutte caratteristiche che, nel renderla umana, umanissima, non possono non generare empatia e simpatia nei lettori anche i più disattenti. Denominatori comuni delle sue opere, che vanno sottolineati ed evidenziati, una tensione morale, etica non moralistica e una scrittura piana ricca di dialoghi e caratterizzazioni dei personaggi. Se dunque, come un valore aggiunto, al di là di facili quanto banali generalizzazioni, Incidente sulla Kings Avenue è un romanzo declinato al femminile, per la compresenza dell’autrice e della protagonista, forti sono qui gli echi come i richiami e i rimandi alla tradizione classica della narrativa gialla da Agatha Christie a Edgar Allan Poe con la presenza del colpevole, vale a dire dell’assassino, dell’antagonista dunque del romanzo, della vittima e, naturalmente, dell’investigatore. C’è poi, come appunto nella migliore tradizione del genere, dal personaggio della Signora Fletcher a Miss Marple a Hercule Poirot, l’annosa dicotomia tra l’investigatore, la detective in questo caso, che se nel primo romanzo della Panzini era “per caso” in questo terzo libro lavora per un’agenzia investigativa, e l’ispettore di polizia non in grado, come nei succitati casi di celebri figure immaginarie, di risolvere da solo il caso. In questo schema e con queste premesse opera Chiara Panzini che nel suo armamentario ha una notevole verve immaginativa, che le consente di concepire plot, situazioni e moventi di assoluta originalità, come in Incidente sulla Kings Avenue, e un particolare e originale dinamismo che riesce a imprimere alla sua scrittura con rocamboleschi colpi di scena, ricorso a false piste e continue individuazioni, quasi fino all’ultima pagina, di falsi colpevoli. È proprio la particolarità del plot, tutto da scoprire e da non spoilerare in questa sede, che dà origine al titolo di questo nuovo libro giallo di Chiara Panzini il maggior indizio del suo talento cui auspichiamo un futuro roseo ricco di successi e grandi soddisfazioni.
Luca Carbonara