Don Giovanni Merlini sarà Beato!
Riconosciuto il Miracolo per intercessione di don Giovanni Merlini,
III° moderatore generale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue
Oggi, 23 maggio 2024, il Santo Padre Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante il Miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Merlini, Sacerdote e Missionario del Preziosissimo Sangue (Spoleto 28 agosto 1795 – Roma 12 gennaio 1873).
La Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, unita alla Congregazione delle Adoratrici del Sangue di Cristo, e alle Chiese particolari, dove la Famiglia del Preziosissimo Sangue è presente in Italia e nel mondo e in comunione con i Movimenti Laicali, ispirati alla spiritualità del Sangue di Cristo, “rende grazie a Dio” per il dono ricevuto, mentre con cuore orante condivide il comune auspicio che si possa presto celebrare la Beatificazione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Merlini.
«Con affetto filiale ed esultanza» – afferma don Emanuele Lupi, moderatore generale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue – «in unità, rivolgiamo al Santo Padre Francesco sentimenti di profonda gratitudine per aver arricchito la Chiesa Universale di un nuovo Beato, uomo di sapienza e di discernimento, operatore di riconciliazione e di pace, missionario della misericordia, testimone del mistero del Sangue Prezioso di Cristo. Per la nostra Congregazione, don Giovanni Merlini è una figura di riferimento, un esempio in cui possiamo trovare l’immagine di Dio, perché in fondo sappiamo che abbiamo bisogno dei santi, di esempi concreti di uomini e donne che ci ricordano la presenza di Dio nel mondo e nel quotidiano della nostra vita».
Nicla Spezzati, Adoratrice del Sangue di Cristo e Postulatrice della Causa, evidenzia: «Il Postulatore, che avanza nel cammino ecclesiale definito Causa o Processo di Beatificazione e canonizzazione di un Servo di Dio, viene definito, popolarmente, l’avvocato del Santo. L’avvocato dovrà “sapere di Legge”, ma più, deve conoscere profondamente la persona che gli si affida, di cui si fa garante, presentandola, nel nostro caso, come identità piena di Vangelo, appunto “Beata”, alla Chiesa universale, al fedele e santo popolo di Dio, ai credenti e ai distanti. Come era questo sacerdote e missionario, che ha attraversato negli Stati della Chiesa (1785 al 1873) una temperie storica non facile, dalla Repubblica Romana ai moti risorgimentali, con il brigantaggio postnapoleonico, la caduta del potere temporale del Papa, la presa di Roma, l’unità d’Italia? Univa in se stesso i contrari in una ammirabile sintesi. Uomo dai mille talenti: esuberante e riflessivo, metodico e artista, puntuale, preciso, ma con una apertura di mente e di cuore su un orizzonte vasto. Un uomo in carne ed ossa dal tratto democratico e amico, coerente con i principi professati, inflessibile nell’esigere da se stesso più che dagli altri, indulgente nel comprendere gli altri più che se stesso. Un uomo chiaro, restio ai compromessi, assorto nella preghiera fino ad estraniarsi dalla realtà, ma così inserito nella realtà da presumere di renderla tutta una preghiera. Capace di dirigere grandi opere o semplicemente di porsi sulla strada, a distribuire acqua fresca da una fonte ai contadini ciociari, che tornavano al tramonto dalla fatica dei campi. Consigliere stimato di Papa Pio IX e, insieme, missionario tra i “briganti” della campagna romana cui si faceva prossimo di misericordia e operatore di pace. Uomo appassionato dell’umanità quotidiana, convinto che ogni debolezza e fragilità può essere portata a vita, nell’incontro con il Cristo del Vangelo. Giovanni Merlini, riposa in Roma nella Chiesa dei Crociferi, a Fontana di Trevi, accanto al suo Padre e Maestro, S. Gaspare del Bufalo, sacerdote romano. Sono sicura che questo nuovo Beato, dai confusi e grigi frammenti del quotidiano, ci inviti, oggi, a edificare l’ordine dell’Amore che genera».
Roma, 23/05/2024
Don Giovanni Merlini nasce a Spoleto il 28 agosto del 1795 da Luigi Merlini e Antonia Claudia Arcangeli. Dopo essere stato ordinato sacerdote per la diocesi di Spoleto, il 19 dicembre 1818, in occasione di un corso di esercizi spirituali presso l’Abbazia di San Felice, a Giano dell’Umbria (PG), conobbe nel 1820 San Gaspare del Bufalo, fondatore della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue. L’incontro tra questi due giganti della fede cambierà le vite di entrambi. Gaspare diverrà per Giovanni padre e modello di ispirazione, tanto da convincerlo ad entrare nella Congregazione, il 15 agosto 1820, e a divenirne uno dei fiori all’occhiello.
Come nel carisma della Congregazione, don Giovanni non sarà solamente un intrepido annunciatore del vangelo per mezzo delle missioni popolari, ma anche e soprattutto una eccellente guida spirituale. Non si può non ricordare la capacità straordinaria che ebbe di intenerire i cuori dei briganti nel basso Lazio, che a lui si rivolsero per chiedere grazia presso il Papa, nel lontano 1824. Tra i frutti più belli della sua sapiente guida risplende nella Chiesa Santa Maria De Mattias che, nel 1834, con il suo paterno aiuto, fonderà le Adoratrici del Sangue di Cristo.
Don Giovanni è stato un uomo dalle molteplici capacità e ha saputo intessere la sua vita a riflesso di quella di Cristo, incastonato, come una gemma preziosa, tra due grandi santi fondatori. Ma la sua peculiarità e quell’unicità che lo fecero brillare vennero fuori soprattutto dal 1847, quando succedette a San Gaspare del Bufalo come moderatore generale della sua Congregazione. Don Giovanni Merlini diede spazio, da quegli anni in poi, al genio che il Signore gli aveva donato per il bene del Regno di Dio. Seppe sognare in grande per entrambe le Congregazioni religiose, fino a spingersi ad aperture all’estero. Continuò ad essere ricercata ed illuminata guida di anime, tanto da divenire consigliere del Beato Pio IX, dal quale ottenne l’estensione della festa del Preziosissimo Sangue a tutta la Chiesa, con la bolla “Redempti sumus” del 10 agosto 1849.
Anni di lavoro e consiglio, di preghiera innamorata ma anche di spiccate qualità artistiche, gli guadagnarono il titolo di “santo dei crociferi”, dal nome della piazza in cui risiedeva allora la curia generalizia dei Missionari del Preziosissimo Sangue. Ed è proprio da quella stessa casa, accanto alla fontana di Trevi in Roma, che don Giovanni volò al cielo il 12 gennaio del 1873, a seguito di un brutto incidente provocatogli da un anticlericale in carrozza. E ancora oggi, da quella chiesa di Santa Maria in Trivio, dove è sepolto accanto al suo santo padre Gaspare del Bufalo, continua ad intercedere e ad essere invocato dai missionari, dalle adoratrici e da tanti fedeli, soprattutto giovani, che chiedono a lui consiglio e preghiera. Sembra davvero che la fila di gente fuori dal suo ufficio non si sia mai esaurita, e che lui continui ancora, ora come allora, ad aspettare tante anime da guidare ed accompagnare, e soprattutto a ricordarsi di loro alla presenza del Signore Gesù.
Il 10 maggio 1973 vengono riconosciute le virtù eroiche e il 23 maggio 2024 il Santo Padre Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante il Miracolo di guarigione di un beneventano, da un ematoma retroperitoneale, attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Merlini.