Sonorità e/è voce. Il racconto immaginifico di Marco Cesarini
Cani randagi, il singolo disponibile dal 12 aprile anteprima del nuovo album del musicista pesarese Chi è Antelope Cobbler? in uscita il 18 aprile p.v.
Il suono, come per estensione la musica, ha ed è una voce, sembra volerci dire Marco Cesarini, talentuoso chitarrista, polistrumentista e compositore pesarese. Il singolo Cani randagi disponibile dal 12 aprile p.v. per l’etichetta musicale nusica.org, ribollente fucina di tanti innovativi artisti, e scelto come brano anticipatore dell’album Chi è Antelope Cobbler? in uscita il 18 aprile p.v., ha già in sé quel carattere polisemico (dato questo dalle preziose illustrazioni dell’artista Aliena Wrobleski, alias Margherita Baldelli, un ulteriore strumento di interpretazione sulla scia dei libretti usati nella musica classica), e polisemantico che contraddistingue l’opera musicale da cui è tratto. La Musica, intesa come paradigma di espressività, è il mezzo prescelto da un lato per scandagliare e indagare la realtà, di per sé misterica ed enigmatica, dall’altro come strumento narrativo. Ed ecco allora risplendere la cifra stilistica di Marco Cesarini che, scegliendo e prediligendo, e non a caso, la musica strumentale, la sola in grado di scardinarne ed esaltarne le potenzialità espressive, affida alla timbrica, alla ritmica e all’armonia il compito e il ruolo di interpreti e protagonisti delle sue storie consistenti in iperboli (di) e visioni che sono a un tempo della mente, del cuore e dell’inconscio con le sue oscurità, i suoi demoni e illuminazioni. In cani randagi, summa proprio degli archetipi di sogni e di visioni, risuonano motivi tematici e simbolici protagonisti proprio gli strumenti con tutta la loro potenzialità e i loro rimandi espressivi e immaginifici. La consistenza e l’identità di quest’opera musicale è liquida, indefinita e indefinibile, non ha e non può avere margini identificativi ben definiti, si ispira al cinema e alla capacità visionaria di David Lynch, Maestro e personificazione della surrealtà. Chi è Antelope Cobbler?, progetto-audiovisivo multiforme e visionario, segna inoltre un’ulteriore evoluzione di Marco Cesarini, che con quest’opera dà vita a una nuova formazione: Marco Cesarini & Henry Mclusky, nome ed eteronimo dello stesso artista a sottolineare la sua verve immaginativa e creativa È la verità dell’invisibile, l’ascolto dell’inudibile e dell’indicibile, la plausibilità dell’irrealtà come l’inconsistenza e la vacuità del “reale” a rappresentare la cifra stilistica e il significato più recondito di questa originale e innovativa opera musicale dalle molteplici possibilità e potenzialità di ascolto. Imprescindibili compagni di viaggio di quest’avventura musicale sono i musicisti che hanno collaborato con Cesarini nella formazione Uqbar Orchestra: Jean Gambini (sax tenore e contrabbasso), Andrea Angeloni (trombone, tuba e eufonio), Davide Mazzoli (batteria), Giacomo Del Monte (percussioni). Accanto a loro anche Naima Gambini (violino) e Marco Rossi (violoncello).