Teatro Roma: Presentazione delle Stagione Teatrale 2025/2026

In arrivo la nuova Stagione Teatrale 2025/2026 del Teatro Roma, che si preannuncia ricca di novità, grandi nomi e appuntamenti imperdibili.

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Oggi in Campidoglio Conferenza stampa di presentazione della sesta edizione del “Roma Buskers Festival”

Conferenza stampa

Roma Buskers Festival – Sesta Edizione


La sesta edizione del Roma Buskers Festival (RBF), festival internazionale degli Artisti di strada ideato e organizzato dall’agenzia di comunicazione Gruppo Matches, sarà presentata con una conferenza stampa

oggi, mercoledì 2 luglio, alle ore 11,30
Sala delle Bandiere, Palazzo Senatorio – Campidoglio

Piazza del Campidoglio 1 – Roma

dal Direttore del Roma Buskers Festival, Andrea Cicini, alla presenza e con l’intervento dell’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma, Alessandro Onorato, e di diversi altri Ospiti.

Accrediti-stampa

e-mail: media@gruppomatches.com | Tel. 339-5785378

Il Roma Buskers Festival si terrà il 4, 5 e 6 luglio 2025 presso il Porto Turistico di Roma, palcoscenico a cielo aperto dove artisti di strada provenienti da tutto il mondo porteranno musica, acrobazie, spettacoli lungo la promenade affacciata sul mare. Sei le postazioni allestite per le performance itineranti che prenderanno vita ogni sera a partire dalle 18.30, ed un palco centrale che sarà il cuore pulsante del festival, animato da concerti e momenti collettivi fino a tarda notte. A chiudere l’ultima serata, una spettacolare jam finale vedrà tutti gli artisti sul palco. Presente, inoltre, un mercatino vintage e artigianale in collaborazione con Hippie Market e una curata area street-food. L’ingresso è gratuito (Porto Turistico di Roma – Lungomare Duca degli Abruzzi 84). Info e programma completo del RBF: www.romabuskers.com.

Il Roma Buskers Festival è aperto a tutti con ingresso gratuito e ogni anno sposa una causa sociale. Per questa edizione ha con sé la Cooperativa Comici Camici E.T.S. che promuove la clownterapia negli ospedali. Il RBF, che si svolge in collaborazione con la SIAE-Società Italiana degli Autori ed Editori, ha ottenuto i Patrocini di Municipio Roma X, Ferpi-Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, Alis-Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, Croce Rossa Italiana, Ostia Clean-Up, LIPU, Haute Culture e Porto Turistico di Roma, e il supporto dei partner Grimaldi Lines e AmicoBlu, leader in Italia nel noleggio di furgoni a breve e medio termine. Nasce con questa edizione la prestigiosa collaborazione con il Parco archeologico di Ostia antica, che ha assicurato l’ingresso gratuito al Parco a tutti gli artisti italiani ed internazionali che si esibiranno al Roma Buskers Festival. Il Parco a sua volta sarà promosso all’interno del Festival come eccellenza turistica e culturale del territorio. 

Media partner ufficiali Italpress e Canale10Radio ufficiale dell’eventoRadio Globo.

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Bando aperto per la rassegna PILLOLE #tuttoin12minuti di Fortezza Est: open call per la selezione in scena della stagione teatrale 2025-2026, deadline 28 Luglio 2025

PILLOLE #tuttoin12minuti 2025

Sistemi non convenzionali di selezione teatrale

BANDO APERTO

Fortezza Est

 in collaborazione con Fondazione Yana Cini

Il bando PILLOLE #tuttoin12minuti 2025 è online.

Dal 23 giugno al 28 luglio sarà possibile inviare la propria candidatura per la rassegna PILLOLE #tuttoin12minuti, l’ormai storica selezione in scena di Fortezza Est che per la prima volta sarà programmata in autunno con la collaborazione della Fondazione Yana Cini.

La rassegna Pillole #tuttoin12minuti, nata nel 2016 con l’intento di creare un modo alternativo alla selezione di spettacoli che vada oltre il progetto scritto, per questa nuova edizione si svolgerà dal 1 ottobre 2025.

Non cambiano le finalità della rassegna, ovvero la scoperta dal vivo di proposte innovative in grado di creare riflessione dibattito, indagando sentimenti, desideri e visioni del mondo contemporaneo in continuo mutamento, la novità sostanziale è il supporto della Fondazione Yana Cini, che oltre a finanziare la rassegna, mette in palio un premio di 10.000€ destinato al progetto più meritevole.

Oltre a creare un humus fertile di relazioni tra persone, Pillole permette di analizzare più attentamente i lavori proposti favorendo una valutazione più approfondita dei progetti, permettendo così di scegliere e successivamente presentare al pubblico una stagione teatrale ragionata, pensata e consapevole che si pone l’obiettivo di stimolare confronto e pensiero critico sulla società e su noi stessi.

Come ogni anno alla selezione potranno accedere tutte le compagnie, i gruppi o i singoli artisti professionisti che presenteranno il proprio studio, progetto o spettacolo sintetizzato in 12 minuti, specificando se già portato in scena o ancora da realizzare.

Le proposte più consone al progetto artistico di Fortezza Est andranno in scena durante la rassegna PILLOLE #tuttoin12minuti, e saranno visionate in alcune serate aperte a pubblico e addetti ai lavori cercando di capirne la compatibilità insieme alla direzione artistica di Fortezza Est curata da Eleonora Turco e Alessandro Di Somma. Le proposte ritenute più adatte saranno programmate nella stagione teatrale di Fortezza Est a partire da Gennaio 2026.

Termine ultimo per inviare il proprio materiale 28 Luglio 2025

Tutte le info e le modalità di partecipazione su www.fortezzaest.com

 Fortezza Est 

via Francesco Laparelli, 62 Roma – Tor Pignattara

www.fortezzaest.com

| whatsapp 329.8027943| 349.4356219 

Ufficio Stampa: Eleonora Turco eleonoraturco.press@gmail.com 329.80.279.43

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Salinadocfest – Jeremy Irons, Oliver Stone, Lunetta Savino, Ascanio Celestini – Dal 15 AL 20 Luglio a Salina (Eolie) – XIX Edizione

Dal 15 al 20 luglio la 19a edizione del SalinaDocFest all’insegna del tema “Nuove Parole / Nuove Immagini”. Premi speciali ad ospiti d’eccezione: Oliver Stone, Jeremy Irons, Sinéad Cusack, Agostino Ferrente, Lunetta Savino e Ascanio Celestini. In programma, oltre al tradizionale concorso, anche incontri a tema con gli autori, presentazioni di libri, concerti e degustazioni In anteprima il lancio del Manifesto “Il cinema come mestiere dell’immaginario.

Al via, dal 15 al 20 luglio 2025 a Salina (Isole Eolie), per la prima volta in periodo estivo, la XIX edizione del SalinaDocFest – come sempre a ingresso gratuito fino a esaurimento posti – che tornerà a portare sull’isola eoliana il meglio del documentario narrativo internazionale con la direzione artistica della sua fondatrice, Giovanna Taviani e con Giulia Giuffré Presidente. Un festival nato nel cuore del Mediterraneo con una vocazione unica: raccontare storie vere attraverso lo sguardo del cinema d’autore, creando ponti tra realtà e immaginario, tra territori e linguaggi, tra parole e immagini. Anche quest’anno il festival si prepara ad accogliere ospiti, registi, musicisti, scrittori e produttori in un calendario fitto di proiezioni, incontri, premi, ma anche concerti, presentazioni di libri e mostre artistiche che celebrano il dialogo tra le Arti.

Un festival sempre più internazionale, che ospiterà a Salina star del calibro di Oliver Stone e Jeremy Irons, Sinéad Cusak, Lunetta Savino, Ascanio Celestini, Daniele Ciprì, Agostino Ferrente, ma anche scrittrici come Lidia Ravera e Silvia Bizio, musicisti come Giuliano Taviani e Carmelo TraviaI Patagarri e Pietra Montecorvino.

Il tema scelto per questa edizione è Nuove Parole / Nuove Immagini, un invito esplicito a riscoprire l’autenticità e la profondità del linguaggio nell’era digitale e del rumore. “Ogni anno – sottolinea Giovanna Taviani – il nostro vocabolario perde più di 3mila parole: se non c’è nessuno che ascolta, la parola cade nel vuoto, diventa unidirezionale, perde di significato. Una vera e propria emorragia vocale, che ci sta togliendo la parola e privando di una memoria collettiva. La perdita del linguaggio implica sempre come conseguenza la perdita del mondo e il tema delle parole riguarda anche le immagini che, saturate, decontestualizzate, private di un referente hanno smesso di dirci qualcosa sul mondo in cui viviamo, non creano più empatia. Tutti parliamo il linguaggio delle immagini, ci navighiamo dentro, le produciamo. Eppure pochi di noi ne conoscono la grammatica. Un vero e proprio paradosso”.

Tra le novità del festival, la sezione I Mestieri del Cinema, con un focus particolare sulle professioni che stanno dietro alla costruzione di un documentario (dal montaggio alla colonna sonora), e il Manifesto “Il Cinema come Mestiere dell’Immaginario – Per il Diritto di Cittadinanza allo studio del linguaggio audiovisivo nelle scuole, firmato da Giovanna Taviani e SalinaDocFest, che sarà presentato ufficialmente in un incontro pubblico sabato 19 luglio. Il manifesto prende spunto dal libro Il cinema, l’immortale (Giulio Einaudi Editore, 2022) del regista Daniele Vicari, primo firmatario dell’iniziativa, che riflette su come siamo entrati nell’era digitale senza gli strumenti per decifrarne il linguaggio, così come, nel dopoguerra, i nostri nonni impararono a parlare la lingua orale della televisione senza saperla né leggere né scrivere. “Le conseguenze – sottolinea Taviani – sono devastanti, perché – come afferma Clarissa Cappellani – se è vero che il nostro stomaco tende a espellere i cibi indigesti, è vero anche che i nostri occhi tendono a ripetere le immagini moleste.”

Tra i momenti più ricchi del SalinaDocFest 2025, gli incontri con gli autori rappresentano un’occasione preziosa di dialogo diretto tra pubblico e protagonisti del cinema, della scrittura e dell’immaginario contemporaneo. Al Caffè del Festival, al Rapa Nui Resort di Santa Marina Salina, si alterneranno figure come Oliver Stone, che converserà con Silvia Bizio sul suo libro Cercando la luce, e Maricetta Lombardo e Clarissa Cappellani, che condivideranno le proprie esperienze sul suono e sulla fotografia nel documentario. Daniele Ciprì e Nicolò Massazza approfondiranno invece il confine tra realtà e finzione nell’immagine contemporanea, mentre Silvia Bizio, Luciana Capretti e Lidia Ravera presenteranno le loro ultime pubblicazioni. Al Wine Bar Ravesi di Malfa, affacciato sulla baia di Punta Scario, si terranno gli Incontri.doc con Ascanio Celestini e Agostino Ferrente, mentre la terrazza del Porticciolo turistico ospiterà gli appuntamenti dell’Enocinematra degustazioni e racconti d’autore, in collaborazione con alcune delle più importanti aziende vinicole eoliane.

Come ogni anno, il SalinaDocFest premia il talento, l’impegno e la capacità di raccontare il reale attraverso lo sguardo autoriale. Sei opere selezionate tra le più originali e significative della stagione documentaria concorreranno quest’anno ai tre premi principali del SalinaDocFest: il Premio Palumbo al miglior documentario, il Premio MediaFenix per il miglior montaggio e il Premio Signum del Pubblico. Le opere selezionate sono Il cassetto segreto di Costanza Quatriglio, un dialogo tra la memoria familiare e quella collettiva che prende forma attraverso l’archivio e il sentimento;  Fratelli di culla di Alessandro Piva, un’esplorazione su una pagina dimenticata della storia sociale italiana, quella dei brefotrofi;  No More Trouble di Tommaso Romanelli, un’indagine sul vuoto lasciato dalla scomparsa del padre, Andrea, ingegnere e velista, disperso in mare durante una traversata atlantica; L’occhio della gallina di Antonietta De Lillo, un’autobiografia in forma filmica che ripercorre due decenni di lotta e marginalizzazione nel cinema italiano, attraverso archivi personali e battaglie artistiche e legali; Real di Adele Tulli, un’esperienza visiva che ci immerge nell’iperconnessione digitale, interrogando in modo poetico il rapporto tra realtà e virtualità, tra tecnologia e identità umana; Tineret di Nicolò Ballante, la storia di un ragazzo moldavo nella periferia romana, costretto a crescere troppo in fretta tra sogni musicali e responsabilità familiari.

Ai riconoscimenti storici del Concorso Internazionale si affiancano i premi speciali, assegnati a figure di primo piano del panorama culturale. Oliver Stone riceverà il Premio Gruppo Arena, mentre Jeremy Irons sarà insignito del Premio Irritec per il suo attivismo civile e ambientale. Sinéad Cusack sarà premiata con il Lady Wilmar per la sua visione artistica al femminile, mentre il Premio Pistì andrà a Lunetta Savino per la sua intensa interpretazione in Diamanti. Il regista Agostino Ferrente riceverà il Premio Howden Assimovie per la forza musicale e corale del suo cinema. Il Premio Ravesi sarà assegnato ad Ascanio Celestini per Poveri Cristi, opera che fonde parola e immagine con urgenza poetica, e Lidia Ravera sarà insignita del Premio “Nuove Parole / Nuove Immagini”, in sintonia con il tema centrale dell’edizione.

Il SalinaDocFest conferma il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale, trasformando il festival in un osservatorio sensibile sulle grandi sfide del nostro tempo. Tra gli appuntamenti più significativi, l’evento dedicato a Trashed di Candida Brady, potente documentario interpretato e narrato da Jeremy Irons, che denuncia con lucidità gli effetti devastanti dell’inquinamento da rifiuti su scala globale.

La musica sarà presente all’inizio e alla fine del festival, rispettivamente con i concerti Pietra a metà, un omaggio di Pietra Montecorvino a Massimo Troisi e Pino Daniele, e I Patagarri, quintetto gipsy-jazz che accompagnerà il pubblico nel saluto finale tra swing e virtuosismo. Nel mezzo, un momento speciale sarà dedicato alla sezione Cinema e Musica, con la proiezione dei film Pino di Francesco Lettieri e del capolavoro restaurato Buena Vista Social Club di Wim Wenders, oltre al rinomato L’Orchestra di Piazza Vittorio.

Il festival si intreccerà alle arti visive ospitando una installazione site-specific e due mostre fotografiche:  Replanting Human Beings, di Giuseppe La Spada, invita a riflettere sulla rinascita e sull’equilibrio tra uomo e natura; Vernacolare isolano di Claudio Santini esplora gli interni e i paesaggi dell’architettura sostenibile siciliana;  Through Waters di Cristina Sassayannis indaga il rapporto tra identità e paesaggio attraverso uno sguardo profondamente immersivo. Tre percorsi diversi, uniti da una sensibilità comune: rendere visibile l’invisibile attraverso l’arte.

L’ingresso è libero a tutti  fino a esaurimento posti. Maggiori informazioni al sito: www.salinadocfest.it

Ufficio Stampa:
NowPress
Raffaella Spizzichino – cell. +39 338 8800199
Carlo Dutto – cell. +39 348 0646089
info@nowpress.net
 

Responsabile marketing e comunicazione:

Elisabetta Castiglioni info@elisabettacastiglioni.it
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Dal 5 al 31 luglio 2025 le strade e le piazze di Gallicano del Lazio si popoleranno di sculture. La cittadina ospita infatti la rassegna di arte pubblica “The Journey, Il Viaggio”, a cura di Andrea Guastella e Studio M’arte, con opere di Cristian Vigliarolo, Paolo Garau, Francesco Scialò, Francesco Pennacchi, Davide Dormino, Fulvio Merolli, Alessia Forconi e Merima Fetahovic.

Nata nel solco dell’Infiorata di Gallicano, che quest’anno trae ispirazione dal Giubileo per invitarci a diventare “pellegrini di speranza”, la mostra, come scrive Andrea Guastella nel testo introduttivo, nasce “come un itinerario scandito in tappe precise. L’idea iniziale era quella di accompagnare il visitatore da una condizione di smarrimento e stasi, incarnata dalle prime opere, a una progressiva presa di coscienza, fino alla scelta consapevole di un nuovo inizio. Il progetto prevedeva che le sculture di Christian Vigliarolo e di Paolo Garau rappresentassero il punto di partenza: lo sconforto, la chiusura, le macerie di una condizione umana in attesa. A seguire, le opere di Francesco Pennacchi e di Francesco Scialò avrebbero dovuto segnare una transizione verso la consapevolezza del proprio destino. Infine, le sculture di Fulvio Merolli e del duo Alessia Forconi-Merima Fetahovic dovevano evocare il movimento, l’azione, la decisione di intraprendere il cammino. Il tutto sotto lo sguardo vigile e indagatore della storia, evocato dall’installazione Sul guardare di Davide Dormino. Il risultato finale ha sovvertito le attese, dimostrando una verità fondamentale: il viaggio non ha regole. Già nelle opere che avrebbero dovuto simboleggiare l’immobilità, si manifesta infatti una consapevolezza profonda e inattesa. L’uomo rannicchiato di Vigliarolo (Inside out) non è solo un corpo contratto dal dolore, ma un “pugno chiuso in attesa di aprirsi”, un seme di trascendenza che preme per passare dalla finitezza della materia all’assoluto. Allo stesso modo, tra le macerie che Garau accumula ne Il gioco dei giusti, eco della tragedia palestinese, non regna la disperazione, ma la testa di un putto rinascimentale, la cui gloria mutilata sovrasta la miseria del presente, attestando una incrollabile fede nel futuro. Paradossalmente, una vena più ingenua e trasognata emerge laddove ci si attendeva il travaglio della coscienza che precede l’azione. Il prigioniero sorridente intrappolato nella bicicletta di Scialò (Fico) e la figura anonima e universale di Pennacchi (Ignaro), che nella sua assenza di conoscenza racchiude la potenza dell’universo, ci parlano di un’accettazione quasi ludica del mistero, di una resa felice all’imprevisto. Il viaggio, con ogni evidenza, non segue una mappa. È una traccia, non una norma imperativa. Si manifesta in lampi di follia, come nel Cavaliere errante di Merolli, fuori tempo massimo con la sua struttura pesante e la sua lancia acuminata, a dimostrare che per chi è mosso dal bene la partenza è già un traguardo, o nella compresenza degli opposti, come ne Il filo d’oro di Forconi e Fetahovic, dove la leggerezza del metallo e la pesantezza della terracotta si uniscono a celebrare la fragilità come punto di forza, la ferita come ornamento prezioso. Questo percorso erratico si compie sotto gli occhi di Shireen Abu Akleh, la giornalista palestinese uccisa da un cecchino israeliano dell’istallazione di Dormino. I suoi “lumi”, oscuri come la notte, non giudicano il nostro vagare, ma ci ricordano il prezzo della verità e il dovere della testimonianza. Il viaggio non offre approdi sicuri né soluzioni definitive. Soprattutto, non ha fine. Come ha scritto Glauco Cambon, ‘se l’arte contemporanea coi suoi vertiginosi esperimenti ci avrà condotto ad affrontare l’abisso della nostra dispersione, ci avrà dato la possibilità di istallarci […] in un nuovo mondo a venire e in un linguaggio valido; di riessere umani. Nel frattempo, attendati in terra di nessuno, viviamo l’inferno dell’attesa. Possiamo solo sperare che sia infine un purgatorio’. Di questo purgatorio, incerto almeno quanto necessario, The Journey è la cronaca fedele. Ripercorrerla, o rimanere ancorati alle nostre facili certezze, spetta a noi”.

Organizzata da Aurea Phoenix APS, The Journey inaugura gli eventi di Infiorata Extra – L’infiorata lunga un anno, manifestazione satellite dell’infiorata di Gallicano. 

Christian Vigliarolo, Inside out, gesso e ferro, 100x80x200 cm, 2025

Cristian Vigliarolo – È nato nel 1974 a Roma. Si diploma al V Liceo Artistico di Roma nel 1994. Tra il 1996 e il 2000 studia tecniche della pietra presso il suo studio di scultura di Roma. Nel 2002 a Frascati fonda un atelier di scultura con altri due scultori, con i quali collabora a tutt’oggi. Nel 2003 partecipa alla creazione di un’associazione culturale artistica, con intenti di divulgazione. Nel 2003 il comune di Frascati seleziona il suo atelier per la realizzazione di una scultura monumentale per un parco pubblico, realizzata nel 2004. Dal 2003 al 2010 partecipa a diversi simposi internazionali di scultura. Dal 2010 a oggi lavora tra Ciampino e Zagarolo, dove collabora con lo studio di scultura M’arte.

https://www.instagram.com/cristian_vigliarolo/

Paolo Garau, Il gioco dei giusti, legno, cemento fibrato, 520x250x400 cm, 2025, studio per l’opera

Paolo Garau – Nasce nel 1975 a Roma. Nel 1998 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma Sezione Scultura e nel 1999 frequenta il Corso TAM di scultura di Pietrarubbia (PU), presieduto da Arnaldo Pomodoro. Nel 2001 partecipa al Progetto Leonardo a Berlino. Si dedica principalmente alla scultura: la sua ricerca artistica è incentrata sulla sperimentazione di nuove composizioni formali, spesso partendo da elementi anatomici di persone con le quali entra in relazione, al fine di produrre calchi delle parti interessate. Dal 2003 è docente di Scultura e Arte nelle scuole superiore. Si è occupato di progettazione e realizzazione di elementi scenici e decorativi. Utilizza diversi materiali: ceramica, metalli, resine sintetiche, legno e tessuti. Vive e lavora a Roma.

https://paologarau.it/

https://www.instagram.com/paolo.garauart/

Francesco Scialò, Fico, bicicletta, resina, carta assorbente, 170x106x43, 2018-2025 (1)

Francesco Scialò – Nasce nel 1963 a Reggio Calabria. Si forma all’interno del mondo della pittura, mosso da un amore per il colore che non abbandonerà mai, percepibile anche nei lavori di scultura, dove il colore fisico è assente. Da sempre è un accumulatore seriale di tutti gli oggetti che incontra. Questo lo porta spontaneamente a usarli all’interno dei suoi lavori. Alcuni anni fa, dal ritrovamento di un tappo di bottiglia di acqua minerale nei boschi dell’Aspromonte, Scialò inizia un’indagine sulle multinazionali e sul loro accaparramento di tutte le acque potabili del pianeta, sulla desertificazione, sull’inquinamento e su tutte le problematiche correlate all’acqua. Il lavoro, ancora attivo, è costituito da centinaia di opere, dipinti, grafiche, mappe, foto, acquarelli, matite, pastelli. Nel 2000 l’artista trascorre ventiquattro ore vivendo da uomo senza una fissa dimora, esperienza che aveva già vissuto alcuni anni prima a Trevi in occasione di un evento al Trevi Flash Art Museum. Negli ultimi anni, Scialò seziona e riassembla oggetti che abitualmente sono impossibili da smontare: una bandiera, una bombola del gas, uno specchio, tappeti, lenzuola, giacche. È affascinato dall’impossibile. I miracoli, negli ultimi lavori, sono un tema che l’artista sta scandagliando in tutte le sue sfaccettature. Vive a Reggio Calabria, dove insegna presso la locale Accademia di Belle Arti.

https://www.instagram.com/francescoscialo/

Francesco Pennacchi, Ignaro, resina acrilica, 160×90 cm, 2025

Francesco Pennacchi – Nasce a Genzano di Roma nel 2003. Si è diplomato al Liceo Artistico M. Amari P. Mercuri di Ciampino e attualmente frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel settembre 2022 partecipa alla residenza d’artista “Spazi dell’esistenza” presso Officine Brandimarte (Ascoli Piceno). Nel luglio 2023 partecipa a un simposio internazionale di scultura a Vitorchiano (VT) e realizza l’opera Il primo passo. Attualmente collabora con lo studio di scultura M’arte. Nel maggio 2025 espone nella mostra Neppure con un fiore l’opera Flowers nell’ambito della manifestazione satellite dell’infiorata di Noto “Fuori Infiorata”.

https://www.instagram.com/francesco.pennacchi/

Davide Dormino, Sul guardare, legno, misure varie, 2025

Davide Dormino – Nasce a Udine nel 1973. Si esprime principalmente attraverso la scultura e il disegno, cercando nuove forme e sfruttando le possibilità liriche e plastiche di materiali come il marmo, il bronzo e il ferro. Nei suoi lavori di arte pubblica e ambientale si ritrova una tendenza alla monumentalità (Poltergeist, 2019) e alla presa di possesso dello spazio (Naviganti_Monumento all’immaginazione, 2017). In ogni suo lavoro, inoltre, compare una ricerca di senso, attraverso il riferimento a tematiche imprescindibili per l’Uomo (Atlante, 2019). Ha realizzato opere ambientali in Italia e all’estero tra cui Breath (2011), per incarico delle Nazione Unite, installata permanentemente nella North Lawn del quartiere generale delle U.N. a New York. Anything to say? (2015) è una scultura itinerante dedicata al coraggio e alla libertà d’espressione che ha iniziato il suo percorso da Berlino (Alexanderplatz) il 1 di maggio 2015 e, successivamente, si è spostata in ventiquattro piazze delle principali capitali europee e dell’Australia. Per quest’opera ha ricevuto nel 2016 il Prix Éthique dall’organizzazione francese AntiCor. Ha realizzato opere permanenti in Italia a all’estero. Dal 2002, insegna Disegno, Scultura e Installazione alla R.U.F.A. di Roma.

https://davidedormino.com/

https://www.instagram.com/davide_dormino/

Fulvio Merolli, Il cavaliere errante, cemento, acciaio, 300x250x120 cm, 2025

Fulvio Merolli – Nato a Marino nel 1975, segue un rigoroso percorso di studi artistici dal Liceo fino all’Accademia di Belle Arti, prima quella romana e poi quella di Carrara. Dopo la laurea gli viene affidata la Cattedra di Anatomia Artistica dell’Accademia di San Remo, che lascia dopo due anni a favore di un lavoro formativo professionale presso gli studi più prestigiosi della lavorazione artistica del marmo a Carrara, collaborando allo sviluppo tecnico e produttivo delle opere di alcuni artisti di riferimento dell’arte contemporanea. Dai primissimi anni 2000 collabora a Roma con lo studio di scultura M’arte. Nel corso degli anni partecipa a diverse mostre internazionali e vince vari premi, tra i quali il premo F. L. Catel per la scultura. È curatore presso l’Acquario Romano Casa dell’Architettura e docente di Scultura presso la R.U.F.A. di Roma. Negli ultimi anni realizza in prima persona opere d’arte pubblica e cura mostre di scultura in tutta Italia.

https://www.martescultura.com/fulvio-merolli/

https://www.instagram.com/fulvio_merolli_scultore/

Alessia Forconi – Nasce a Roma nel 1975 e si forma tra l’Accademia di Belle Arti di Roma e quella di Carrara; negli anni partecipa a numerose mostre e concorsi ottenendo vari riconoscimenti. Realizza molte opere monumentali sia pubbliche sia private, una per tutte l’installazione M’egattere nel parco di Villa Sciarra a Frascati, dove sette balene ricavate da trentasei tonnellate di travertino nuotano su uno strato di ghiaia di silicio nero. Dai primissimi anni 2000 collabora a Roma con lo studio di scultura M’arte. Sue sculture sono presenti in Italia, Francia, Serbia, Turchia e Giappone. In quest’ultimo paese, nel 2017, si è tenuta una sua personale nel museo cittadino di Ohtawara. Il Leitmotiv della sua opera è il rapporto uomo-natura, interpretato in chiave onirica e surreale.

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https://www.instagram.com/alessiaforconi.scultrice/

Alessia-Forconi-Merima-Fetahovic-Il-filo-doro-acciaio-terracotta-230×60-2025-

Merima Fetahovic – Nasce a Novi Sad (Serbia) nel 1979. Si diploma presso il Liceo Artistico “Bogdan Suput” a Novi Sad (Serbia) nel 1998. Si laurea in Scultura all’Accademia di Belle Arti a Novi Sad (Serbia) nel 2003, presso la cattedra del professore Tomislav Todorovic. Lo stesso anno riceve il riconoscimento di miglior giovane scultore presso ART KLINIKA. Dopo l’Accademia segue un percorso di approfondimento della tecnica della ceramica giapponese RAKU. Trasferitasi in Italia, comincia a lavorare il marmo. Ha realizzato sedici mostre personali e più di settanta mostre collettive in Europa e in Oriente. Membro di SULUV dal 2005, nel 2009 si trasferisce a Roma, dove attualmente vive e lavora.

https://www.instagram.com/merima.fetahovic/

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Cosentino (AVS): Cassazione blocca il Dl Sicurezza. Ennesima conferma della deriva della Destra.

Il Decreto Sicurezza viola la legalità con aggravanti ingiustificate. Così la Corte di Cassazione fa a pezzi il fiore all’occhiello dell’asse Meloni-Salvini-Piantedosi, sottolineandone il carattere reazionario e la mancanza dei requisiti di necessità e urgenza.
Una bocciatura senza appello che non manca di sottolineare l’eterogeneità scomposta del decreto, che si occupa indistintamente di terrorismo, mafia, beni confiscati, sicurezza urbana, tutela delle forze dell’ordine, ordinamento penitenziario, coltivazione della canapa etc. Chi più ne ha, più ne metta insomma. Al netto dei vizi di contenuti e forma, il Dl è l’emblema della pericolosa deriva imboccata dalla destra. Non ci stancheremo di ribadire quanto, con queste norme, si rischi di andare verso uno Stato di Polizia. Basti pensare che gli agenti e i militari indagati o imputati per abusi avvenuti durante il servizio non saranno sospesi, e lo Stato sosterrà le loro spese legali. Inaccettabile in un Paese che ha visto vicende come quelle di Federico Aldrovrandi o Stefano Cucchi.

Fermare questa deriva deve essere la parola d’ordine per uno Stato che voglia definirsi ancora democratico.

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“Lexycon” di XYQuartet e “Cloud Forest” del Redshift Trio, rispettivamente la 35ma e la 36ma produzione per nusica.org dinamica e vitale associazione culturale particolarmente attenta alla promozione e al supporto degli artisti innovativi

Lexycon
XYQuartet

XYquartet

Un viaggio sinestetico, coinvolgente. Un tuffo nel futuro più o meno remoto, tra personaggi immaginari, fantasmatici, mentre la musica si fa linguaggio, codice nuovo per interpretare il mondo. Trentacinquesima produzione per  nusica.org, associazione culturale che promuove e supporta artisti innovativi. L’ultimo lavoro di XYQuartet uscito il 18 marzo 2025. Il disco è stato  anticipato dalla pubblicazione del singolo Elgotar Bengotar  il 14marzo. Ha il sapore della scoperta e del gioco l’ultimo lavoro di XYQuartet, un viaggio immaginifico tra le pieghe di una cifra musicale che si fa via via più raffinata, curiosa, esplorativa. Lexycon, titolo che riecheggia l’insieme di parole e lemmi cui corrisponde, in un sistema linguistico, la “forma” dei significati, si pone come tassello di un percorso multiforme, ennesima tappa di un percorso atto a creare spazi di improvvisazione. Uscito il 18 marzo 2025 per l’etichetta musicale nusica.org, Lexycon è il sesto lavoro discografico della band composta da Alessandro Fedrigo, Nicola Fazzini, Luca Colussi e Saverio Tasca, che festeggia così i suoi quattordici anni di attività. Undici i brani che compongono l’album, i cui titoli (Eresimento, OoniAaanden, Knom, Antro Altro etc.) si stagliano sullo sfondo di un futuro possibile ricordando le suggestioni di Italo Calvino intrecciate alla distopia orwelliana e a certi luoghi fantastici di Tommaso Landolfi. Tra personaggi immaginari, viaggi astronautici e nuove possibilità di organizzazione sociale, Lexycon dà vita a costruzioni musicali da esprimere con un linguaggio fatto di esplorazioni e prospettive, in un mondo in movimento dove i brani assumono significato prismatico e mutevole. Così, la musica diviene narrazione in grado di trasportare l’ascoltatore in terre ignote e da scoprire, mentre una sorta di “neolingua” pervade il disco dando corpo a materiale sonoro innovativo, attraverso il quale XYQuartet invita il pubblico a esplorare nuove dimensioni e a lasciarsi trasportare dalla sua visione artistica. XY Quartet nasce dal bisogno condiviso da Nicola Fazzini e Alessandro Fedrigo di creare un mondo sonoro, uno scenario per possibilità d’improvvisazione e nuove forme di scrittura musicale. Sequenze intervallari, pitchclass set, ritmi non retrogradabili e multimetrie sono alcuni degli elementi che costituiscono la grammatica del linguaggio XY, strumento compositivo fluido e originale, complesso nella struttura ma generoso nei modi di comunicare.La formazione, nata nel 2011, ha all’attivo cinque album pubblicati per nusica.org (Idea F, XY, Orbite, QuartettoQuartetto e StraborDante) e può considerarsi a tutti gli effetti una realtà di riferimento del nuovo jazz italiano. È stata infatti premiata nel 2014 e nel 2017 come secondo miglior gruppo italiano dalla rivista Musica Jazz e nella sua intensa attività concertistica ha partecipato ai più importanti festival jazz nazionali ed europei. Svariate influenze contraddistinguono il repertorio del quartetto che, oltre a farsi contaminare dalle ricerche musicali del ‘900, dal serialismo al minimalismo, trae ispirazione da mondi non strettamente sonori ma “sonificabili” come fantascienza, architettura, letteratura e linguistica. In questi anni XYQuartet ha realizzato diversi progetti originali dal vivo tra cui 5 Astronauts, concerto multimediale in collaborazione con il video artista Claudio Sichel e StraborDante, performance con voce di John De Leo e multivisioni di Francesco Lo Pergolo ispirata all’Inferno di Dante Alighieri. L’ensemble ha suonato, tra i tanti, presso Umbria Jazz, Novara Jazz, Centro d’Arte di Padova, Ivrea Jazz Festival, Una Striscia di Terra Feconda a Roma, Nel Gioco del Jazz a Bari, Torino Jazz Festival, Jazz & Wine Of Peace a Cormons, Jazz Club Ferrara, Pisa Jazz, Casa del Jazz a Roma, Vicenza Jazz, Lana meets Jazz in Trentino, Bologna Jazz Festival. Il gruppo ha inoltre tenuto tour in Svizzera, Austria, Polonia, Ungheria, Germania, Olanda, Slovenia, Lettonia, Estonia, Finlandia,
Lussemburgo e Ungheria.
1. ElgotarBengotar (06:17)
2. Eresimento (02:36)
3. Improverso (04:49)
4. OoniAanden (04:35)
5. Knom (05:12)
6. NednaaInoo (05:11)
7. Antro Altro (02:59)
8. Oh (06:24)
9. FlangPlang (04:22)
10. Malcolm (03:15)
11. Frentin S (04:18)
Nicola Fazzini | sax alto
Alessandro Fedrigo | basso elettrico
Saverio Tasca | vibrafono
Luca Colussi | batteria
Prodotto da nusica.org

Cloud Forest
Redshift Trio

Un equilibrio di forma e senso che riposa su sonorità morbide, intense. Un lavoro di armonia e compenetrazione, in cui i generi sfumano, si mescolano, planando su suggestioni di innegabile potenza. Trentaseiesima produzione per nusica.org, associazione culturale che promuove e supporta artisti innovativi. Il nuovo lavoro di Redshift Trio uscito il 18 aprile 2025. Il disco è stato anticipato dalla pubblicazione del singolo Cloud Forest l’11 aprile. Visioni e suoni si fondono nell’ultimo album di Redshift Trio, un progetto dal sound deciso, in perfetto equilibrio tra le parti in gioco.
Cloud Forest, titolo che racchiude in sé suggestioni mitiche e sinestetiche, si presenta come  il quarto disco in studio della formazione composta da Nico Soffiato e Josh Deutsch insieme a Dave King, Rudy Royston, Bram Kincheloe, questi ultimi batteristi “in rotazione” per un progetto che mantiene il concept del trio, vera e propria cifra stilistica-esistenziale. In quest’album l’integrazione della tastiera nel sound mira a fare della chitarra una voce più melodica, laddove l’armonia è il tema dominante, in costante mutamento: mobile e persistente. Dieci brani carichi di suggestioni personali e interpretative, come nel caso di C Someting, un gioco di parole relativo a un annuncio ascoltato nella metropolitana di New York: “If you see something, say something” (“Se vedi qualcosa, dì qualcosa”), carico di sonorità proprie delle band rock degli anni Novanta, come gli Smashing Pumpkins. E ancora Make It There, il cui titolo è ispirato all’interpretazione satirica della canzone New York, New York così come appare ne I Simpson con la dicitura “Upstate New York”. Un esempio di composizione collaborativa è Likely Story, iniziato con uno schizzo di Soffiato elaborato insieme sino al successivo intervento di Deutsch, che ha preso la melodia e l’armonia originale sino a completare il brano con alcune variazioni melodiche e idee armoniche ispirate ai Radiohead. Lavori di compenetrazione e intreccio dunque, che si susseguono in un vorticedi idee armoniche, improvvisazioni, ricordi. Così la musica si  riappropria della sua funzione, di quell’idea di bellezza che è insieme spontaneità e ricercatezza, urgenza di esprimersi senza futili sovrastrutture. Il trombettista Josh Deutsch e il chitarrista Nico Soffiato suonano insieme come duo dal 2006, anno in cui si sono conosciuti a Boston. Nel corso degli anni, la relazione musicale nata da questa collaborazione ha portato alla creazione di un repertorio composto specificamente per questo ensemble, includendo molti brani originali scritti a quattro mani e arrangiamenti reinventarsi che di musica proveniente dai mondi del jazz, della musica classica e della musica popolare. La loro musica spazia da loop elettronici a brani completamente acustici, bilanciando composizioni attentamente elaborate con spazi dedicati all’improvvisazione e all’interazione creativa. Il loro terzo album, Redshift, è stato pubblicato nel 2020 dall’etichetta nusica.org e vede la partecipazione di due grandi batteristi della scena newyorkese: Allison Miller e Dan Weiss. Deutsch e Soffiato si esibiscono regolarmente nell’area di New York City e hanno tenuto numerosi tour negli Stati Uniti e in Italia. Inoltre, hanno organizzato masterclass e workshop in scuole di musica e università sia negli Stati Uniti che in Italia.

Josh Deutsch, trombettista e compositore vincitore di un Grammy, è conosciuto a livello nazionale e internazionale attraverso i suoi concerti negli Stati Uniti, Canada, Europa e Asia. Deutsch registra e suona regolarmente con la cantante Sofia Rei, la cantante vincitrice di un Grammy Lila Downs, la big band di Dafnis Prieto vincitrice di un Grammy, la Expansion Big Band di Pedro Giraudo e altri progetti. Ha presentato alcuni dei suoi progetti al Festival of New Trumpet Music di Dave Douglas, al Earshot Jazz Festival a Seattle e all’Outpost Summer Music Festival di Albuquerque.

Nico Soffiato è un chitarrista e compositore italiano. Dopo essersi diplomato al Berklee College of Music nel 2007, si è trasferito a Brooklyn. È un musicista versatile e si trova a suonare in varie situazioni, da gruppi jazz a sperimentali, come il suon gruppo Dogwood con Zach Swanson, Paradigm Refrain, Limited Release Trio e OST Quartet. Parte della scena di musicale di New York da più di quindici anni, Nico è membro del collettivo Out of Your Head, al quale appartengono anche Gerald Cleaver, Michael Attias, Tony Malaby, Kirk Knuffke ed altri. Suona anche con Innocent When You Dream, ensemble strumentale che reimmagina la musica di Tom Waits. Nico compone e produce musica per film e television e lavora per la casa internazionale Overcoast.

Dave King è un batterista americano originario di Minneapolis. È noto per
essere uno dei membri fondatori dei gruppi jazz The Bad Plus (insieme a Reid
Anderson ed Ethan Iverson) e Happy Apple (con Michael Lewis ed Erik
Fratzke). King è attivo anche in molti altri progetti, tra cui il collettivo di free
jazz Buffalo Collision con i musicisti della scena “downtown” di New York Tim
Berne e Hank Roberts, e il gruppo di arte/pop elettronico Halloween, Alaska.

Rudy Royston è insegnante professionista, batterista e percussionista da quasi vent’anni. Ha studiato percussioni classiche all’Università di Denver, dove ha conseguito lauree in Musica e Inglese, ottenendo anche l’abilitazione all’insegnamento presso il Metropolitan State College di Denver. Dopo essersi trasferito a Piscataway, New Jersey, nel 2006, ha conseguito un Master in Musica presso il Mason Gross School of the Arts della Rutgers University a New Brunswick. Da allora, si è esibito con alcuni dei più grandi musicisti jazz
contemporanei, per esempio Bill Frisell, col quale e’ in tour molto spesso.

Bram Kincheloe è un batterista, compositore e scrittore. Dopo aver
frequentato la scuola La Guardia Performing Arts School, è stato accettato alla Manhattan School of Music. Negli anni ha suonato con Lee Konitz, Brandford Marsalis, Ambrose Akinmusire, Wynton Marsalis, Ben Street, Steve Cardenas, e molti altri. Nel 2008 ha co-fondato il gruppo soul-rock Sister Sparrow & the Dirty Birds. Nel 2011, dopo essere stati ingaggiati da New Frontier Touring, hanno iniziato a suonare circa 175 concerti all’anno negli Stati Uniti e Canada. Bram ha suonato in alcuni dei festival più importanti al mondo come Bonnaroo, Voodoo Fest, Cotai jazz and Blues Festival (Cina).

1. C Something (06:06)
2. Likely Story (05:37)
3. Cloud Forest (07:20)
4. Make It There (03:47)
5. Inertia (05:46)
6. 86 the Ravioli (04:37)
7. A Coat of White Primer (04:43)
8. Between the Bars (05:15)
9. Strange Meeting (09:55)
10. Purpose and Salivation (06:42)
Nico Soffiato | chitarra
Josh Deutsch | tromba, tastiera
Dave King | batteria
Rudy Royston | batteria
Bram Kincheloe | batteria
Mixato da Nico Soffiato, masterizzato da Michael Perez-Cisneros, prodotto da
Nico Soffiato, Josh Deutsch e nusica.org

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Nucleare in Tuscia: Cosentino (SI): il No di Roma conferma la distanza del Governo Meloni dai territori

Anche Roma dice no all’unanimità ai siti di stoccaggio previsti nel viterbese e di questa notizia ne siamo più che soddisfatti. È macroscopico lo scollamento tra i programmi del Governo Meloni che prevedono di nuovo l’energia nucleare e il Paese reale (compresi gli amministratori di destra) che non vuole i depositi di scorie che già abbiamo in Italia.
La scelta della Sogin sulla Carta Nazionale dei Siti idonei non può prevedere ben 21 aree nel solo Lazio e 14 riservate alla provincia di Viterbo, in luoghi, per altro, sismici.
Seguiamo attentamente l’evolversi degli eventi, ma l’espressione dell’aula Giulio Cesare è sicuramente un’ottima notizia.

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Un codice per l’uso responsabile dell’IA nelle relazioni pubbliche e nella comunicazione: sottoscritto a Venezia il “Venice PLEDGE”

Il documento, promosso da Global Alliance, è ora uno dei codici deontologici di riferimento per tutte le organizzazioni associate, sottoscritto anche da FERPI.
Roma, 24 giugno 2025 – Dalla necessità non rinviabile di un quadro condiviso per l’uso responsabile dell’Intelligenza Artificiale anche nel mondo delle professioni di relazioni pubbliche e comunicazione è nato il Venice PLEDGE. Nell’ultima edizione di InspiringPR, a maggio, FERPI ha ospitato l’evento europeo annuale di Global Alliance for Public
Relations and Communication Management, che ha elaborato il documento che definisce i Principi Guida per un’Intelligenza Artificiale (IA) Responsabile nella Professione delle Relazioni Pubbliche e della Comunicazione di Global Alliance. Tali principi guida sono destinati ad indirizzare l’uso dell’IA nel lavoro di tutti i giorni, il modo in cui viene offerta consulenza strategica, e ad influenzare le applicazioni sociali più ampie. Poiché l’IA continua a evolversi, il documento è da considerarsi in fieri, pensato, per avanzare in parallelo allo sviluppo tecnologico. I principi, inoltre, non sono indipendenti, ma si integrano in un più ampio ecosistema di standard etici professionali, linee guida delle associazioni membri di Global Alliance e norme di legge locali, nazionali e internazionali. E sono principi che si fondano innanzitutto sull’etica e su un comportamento responsabile e sono allineati ai 16 principi etici di Global Alliance. Inizialmente incentrato su sei principi elaborati nel 2024, il Venice PLEDGE è stato implementato da un settimo principio nel workshop di revisione organizzato dallo European Council di Global Alliance, ospitato da FERPI il 16 maggio 2025, cui hanno partecipato numerosi soci FERPI, delegati provenienti da tutto il mondo in rappresentanza di oltre 20 organizzazioni internazionali e i consiglieri del board di Global Alliance. sottoscrivendo il Venice PLEDGE le organizzazioni riunite in Global Alliance hanno riaffermato il proprio impegno a integrare
nella pratica professionale un’IA Responsabile. Oggi i 7 principi (approvati formalmente dal comitato esecutivo della Federazione ad inizio giugno) sono diventati uno dei documenti di riferimento del corpus etico e deontologico di Global Alliance e delle organizzazioni ad essa associate, tra cui appunto Ferpi, insieme al Global Code of Ethics e agli altri documenti costitutivi. Così il Presidente di FERPI, Filippo Nani: “Invito l’intera community della Comunicazione a partecipare attivamente per costruire insieme un nuovo paradigma di riferimento. Come Federazione, siamo pronti a dare il nostro contributo affinché l’etica non sia solo un principio, ma una pratica consolidata nel nostro lavoro quotidiano, attraverso un uso responsabile delle tecnologie emergenti”. FERPI presenterà dal vivo i contenuti del Venice PLEDGE in un incontro dedicato alla comunicazione
responsabile durante l’assemblea annuale della Federazione in programma a Napoli il 12 luglio, con l’obiettivo di utilizzare il documento come un codice di autoregolamentazione, ma anche come una piattaforma di riflessione e dialogo.

IA Responsabile: una definizione, sette principi                                                     Global Alliance definisce l’IA Responsabile come lo sviluppo e l’applicazione dell’intelligenza artificiale in maniera etica (ethical), trasparente (transparent) e centrata sull’essere umano (human-centred), impiegata strategicamente per supportare, e non sostituire, il giudizio umano, la creatività e la comunicazione. Focus quindi su responsabilità (accountability), equità (fairness) e accuratezza (accuracy), minimizzando bias, disinformazione e danni. L’IA Responsabile si concentra sulla mitigazione dei rischi tramite la tutela della privacy e la protezione dei dati, riflettendo i valori professionali e organizzativi, e garantendo una corretta attribuzione, governance e supervisione umana per salvaguardare fiducia, integrità e benessere sociale. Questi i 7 principi guida: Ethics First [Etica al primo posto]; Human-Led Governance [Governance a guida umana]; Personal and Organizational Responsibility [Responsabilità personale e organizzativa]; Awareness, Openness, and Transparency Consapevolezza, apertura e trasparenza]; Education and Professional Development [Formazione e sviluppo professionale];
Active Global Voice [Una voce globale e proattiva]; Human-Centred AI for the Common Good [L’essere umano al centro dell’IA per il bene comune].

Un impegno globale
Tante e da ogni parte del mondo le organizzazioni di professionisti delle Relazioni Pubbliche che hanno partecipato alla sessione di revisione del The Venice PLEDGE a Venezia: ABERJE – Brazilian Association for Business Communication (Brasile), Apriori World (Croazia), APRN – Asean Public Relations Network (ASEAN), ASCOPA – Association of Strategic Communication and Public Affairs (Repubblica Ceca), APCE – Portuguese Association of Corporate Communication (Portogallo), CSCE – Centre for Strategic Communication Excellence (Australia), CIPR – Chartered Institute of Public Relations (Regno Unito), DRPG – German Public Relations Association (Germania), EPRA – Estonian Public Relations Association (Estonia), FERPI – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana (Italia), GCCC – Global Communication Certification Council (Stati
Uniti), IABC – International Association of Business Communicators (Stati Uniti), IPRM – Institute Public Relations Malaysia (Malesia), NIPR – Nigerian Institute of Public Relations (Nigeria), PRII – Public Relations Institute of Ireland (Irlanda), PRINZ –
Public Relations Institute of New Zealand (Nuova Zelanda), ProComm – Finnish Association of Communication Professionals (Finlandia), PRSP – Public Relations Society of the Philippines (Filippine), Reputation Lighthouse (Stati Uniti), The PRomise
Foundation (India), ULAB – University Liberal Arts Bangladesh (Bangladesh), USMP – San Martín de Porres University (Perù), We Are Com (Francia). A questo link una breve presentazione del Venice PLEDGE, che vuole costituire anche una call to action per tutti coloro interessati ad un uso responsabile dell’IA nella propria professione di Relatori Pubblici e Comunicatori.
Sul sito della FERPI un articolo con il testo del Venice PLEDGE in italiano.
FERPI | Dal 1970 è l’associazione che, con la Presidenza affidata a Filippo Nani, rappresenta in Italia i professionisti delle Relazioni Pubbliche e della Comunicazione. I soci FERPI operano come liberi professionisti, dirigenti, funzionari, dipendenti e collaboratori di aziende, enti pubblici, Enti del Terzo Settore, docenti universitari. Partecipano alla vita di FERPI anche studenti e neolaureati.
Media Relations FERPI
Diana Daneluz
T. +39 339 5785378
Mail: mediarelationferpi@gmail.com
Comunicazione InspiringPR 2025
Giorgio Pezza
T. +39 388 3653564
Mail: pezza.giorgio@gmail.com

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Il linguaggio dei giardini. Da Satoyama all’antica Roma per la cura.

Da Satoyama all’antica Roma per la cura

Come Roma e Giappone coltivano il legame umano con la natura negli spazi verdi e nel
giardino delle storie
Venerdì 27 giugno 2025, alle ore 17:00 presso l’Università Roma Tre – Aula D, si terrà un incontro unico nel suo genere: Il Linguaggio dei Giardini. Un dialogo poetico, scientifico e interculturale che intreccia botanica, architettura del paesaggio, spiritualità e narrazione per esplorare il giardino come luogo di cura, memoria e rigenerazione. Organizzato da Culture del Mondo, in collaborazione con l’associazione Cenacolo38,
l’evento riunisce figure autorevoli provenienti da diversi ambiti – accademico, progettuale, narrativo e ambientale – per riflettere su come le pratiche del giardino, dall’antica Roma al Giappone contemporaneo, possano ancora oggi ispirare connessione, consapevolezza e benessere.
I relatori:
Prof.ssa Giulia Caneva
Botanica e docente all’Università Roma Tre, studia il ruolo della vegetazione nella
conservazione del patrimonio storico. Le sue ricerche sull’ecologia urbana rivelano come le
piante raccontino la memoria profonda dei luoghi.
Dr. Kentaro Aoki
Ecogiardiniere e promotore del Satoyama, propone una visione giapponese olistica del giardino come estensione della vita. Con un’esperienza internazionale in ambito ONU e FAO, porta un modello dove biodiversità e benessere umano si intrecciano.
Bernard Anson
Narratore e fondatore di Stories in Place, crea esperienze immersive dove paesaggio e mito si fondono. I suoi “giardini di storie”, come quello di Villa Silj, fanno dialogare simbolismo antico e desideri moderni di radicamento.
Silvia Cioli
Architetta e fondatrice di Hortus Urbis nel Parco Regionale dell’Appia Antica, coltiva interesse per la rigenerazione di angoli dimenticati di Roma in ecosistemi vivi. Il suo lavoro intreccia architettura, partecipazione civica e tradizione botanica romana.
Antonio Canu
Esperto in gestione di aree protette, è stato per oltre 30 anni responsabile delle Oasi del WWF. Membro delle commissioni internazionali IUCN, è anche giornalista e scrittore per testate come National Geographic Italia e autore di numerosi volumi, tra cui Lettera a mia famiglia sulla Terra (Einaudi) e Roma Selvatica (Laterza). Attualmente è presidente di WWF Travel.
Un invito alla riflessione
Il Linguaggio dei Giardini non è un evento tecnico. È un’esperienza sensoriale e simbolica,
aperta a chi desidera interrogarsi sul potere trasformativo del verde. In un’epoca segnata da crisi ambientali e isolamento sociale, il giardino diventa uno spazio possibile per riconnettersi – con la terra, con gli altri, con sé stessi.

Università Roma Tre – Aula D
Lungotevere Dante, 376 – Roma
Venerdì 27 Giugno 2025 – ore 17:00
Ingresso libero fino a esaurimento posti, o con prenotazione:
https://tinyurl.com/satoyamaroma
Contatti stampa e info:
info@culturedelmondo.org
www.culturedelmondo.org
www.facebook.com/culturedelmondoroma
Organizzato da Culture del Mondo
In collaborazione con Associazione Cenacolo38

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